Kojima non sa fino a quando riuscirà a creare giochi: «Mi sembra di correre contro il tempo»

Hideo Kojima ammette di non sapere con certezza fino a quando continuerà a essere «creativo», ora che ha superato la soglia dei 60 anni.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Hideo Kojima sta affrontando una delle fasi più difficili dello sviluppo di un videogioco, essendo ormai entrato nelle fasi conclusive per l'atteso Death Stranding 2.

Nelle scorse ore il director aveva infatti ammesso di sentirsi «stanco», lasciando intendere che si è ormai entrati nella fase di crunch e svelando che, per un autore come lui che cura ogni singolo aspetto della promozione, è probabilmente un periodo ancora più pesante di quanto ci si potesse immaginare.

Probabilmente sarà anche a causa di questa stanchezza che Kojima ha iniziato a riflettere seriamente sul suo futuro, affidandosi come sempre a nuovi post pubblicati sui propri profili social.

Il papà di Death Stranding (lo trovate su Amazon) spiega di aver riflettuto su fino a quando sarà in grado di mantenere la forza e la lucidità necessaria per poter realizzare nuove idee per i suoi videogiochi:

«A questa età, non posso fare a meno di pensare a quanto ancora sarò in grado di rimanere "creativo". Vorrei continuare per il resto della mia vita, ma ci riuscirò per altri 10 anni? 20?

Ogni giorno mi sembra di correre contro il tempo».

Hideo Kojima ha però proseguito il suo pensiero fornendo un esempio che serve a motivare ancora di più il suo lavoro: sebbene abbia ormai superato la soglia dei 60 anni, c'è ancora tempo per realizzare capolavori ancora più grandi di quanto non abbia fatto fino ad ora.

«Ridley Scott continua ad essere attivo anche ora, a 87 anni. E quando ne aveva più di 60 — la mia attuale fase della vita — ha creato il capolavoro "Il Gladiatore"».

Insomma, sebbene il creatore di Metal Gear Solid inizi ad avvertire la fatica degli anni che passano, questo non significa che non ci sia ancora spazio per la creatività. Anche se sarà sempre più difficile riuscire a superarsi, soprattutto nell'attuale mercato videoludico.

C'è da dire anche che Kojima sta già avvertendo da tempo i primi segnali di stanchezza, ammettendo perfino di essersi addormentato più volte durante lo sviluppo di Death Stranding 2. Se dovesse scegliere di riposarsi per un po', non me la sentirei affatto di biasimarlo.

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