Kojima: foto virtuali derise ma "migliorano le abilità" nella vita reale

Hideo passione fotografia.

Immagine di Kojima: foto virtuali derise ma "migliorano le abilità" nella vita reale
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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Che Hideo Kojima sia una una personalità eclettica del mondo dei videogiochi è fuori di ogni dubbio, e con le sue dichiarazioni spesso spazia attraverso molti argomenti diversi.

L'autore di Death Stranding ci ha abituato a dichiarazioni, idee e discorsi che spesso travalicano il mondo dei videogiochi tra cinema, musica e vita privata.

Recentemente il designer ha espresso la sua idea riguardo l'annosa questione del formato fisico contro formato digitale nell'industria, riaccedendo un discorso sul futuro del settore.

Anche se recentemente se ne è parlato più che altro per la questione di Abandoned, riguardo un assurdo e presunto schema nei suoi post, Kojima è sempre una voce interessante da ascoltare.

L'argomento del giorno è la modalità fotografica, di cui Hideo Kojima è un grande fan, e di come potrebbe aiutare i videogiocatori a diventare fotografi.

In alcuni recenti tweet riportati da GameSpot, il designer ha parlato molto intensamente del suo rapporto con la modalità fotografica dei videogiochi.

Una modalità ormai presente in tantissimi videogiochi, soprattutto open-world come Ghost of Tsushima, che è un paesaggio perenne praticamente.

In buona sostanza, l'idea di Kojima è che usare intensamente la modalità fotografica possa rendere ogni videogiocatore potenzialmente un grande fotografo:

«Ci sono ancora persone che deridono il fatto che si possano fare delle foto virtuali in un gioco. Se continui a fare foto, anche in gioco, la tua sensibilità e la tua abilità miglioreranno. Composizione, struttura, fuoco, ecc.».

Molti di noi rimangono giornalmente affascinati dalla possibilità di fare foto bellissime all'interno dei propri videogiochi preferiti, ed è qualcosa che ci si porta dentro inevitabilmente.

Un'abilità che può servire anche nella vita di tutti i giorni e, secondo Kojima, anche rendere un videogiocatore un potenziale fotografo:

«Più importante, saprai cosa vorrai fotografare. Dopodiché, anche l'esperienza in gioco ti verrà sicuramente in aiuto quando scatterai con una vera fotocamera o uno smartphone».

Dichiarazioni molto interessanti quelle del designer, che recentemente ha compiuto 58 anni, che effettivamente mettono sotto una nuova luce una cosa che diamo per scontata.

Hideo Kojima ha di recente detto la sua anche su Twelve Minutes, l'interessantissimo thriller psicologico indipendente: avete letto cosa ne pensa?

Qual è il fascino intrinseco della modalità fotografica, invece? Tempo fa ce l'aveva spiegato un fotografo professionista riguardo God of War.

Se amate le chiacchiere di Hideo Kojima amerete anche il libro Il Gene del Talento, che vi consigliamo di recuperare su Amazon!
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