Hideki Kamiya, creatore di titoli entrati di diritto nella storia videoludica, è recentemente tornato a parlare del suo clamoroso addio a PlatinumGames, studio che lui stesso aveva fondato.
Il game designer non ha mai dosato le parole nel descrivere la sua versione dei fatti, sottolineando in più occasioni di non concordare più con l'attuale visione dell'azienda che, per ragioni di mercato, non considerava più i videogiochi come opere d'arte, ma come semplici prodotti da rivendere.
Hideki Kamiya è tornato sull'argomento in un'intervista rilasciata da Game*Spark (tradotta da Automaton), sottolineando che queste visioni contrapposte lo hanno costretto ad andarsene, per preservare il suo spirito e la sua creatività:
«Non potevo permettermi di uccidere la mia anima per lavorare in un ambiente con cui non andavo d'accordo».
Il creatore ha poi approfondito l'argomento, sottolineando che il modo di pensare di PlatinumGames si era ormai modernizzato troppo, attuando un modello che «non dà importanza all'individualità dei creatori».
Visioni contrapposte praticamente insanabili che hanno costretto Hideki Kamiya ad andarsene, anche se ciò poteva significare la fine della sua carriera.
Fortunatamente, oggi sappiamo che non è stato affatto così: grazie al suo nuovo studio, Clovers, il director sta già lavorando ad alcuni nuovi progetti, incluso il sequel di Okami (trovate il primo capitolo su Amazon).
E recentemente non ha nascosto neanche l'idea di poter tornare un giorno a lavorare su Scalebound, qualora Microsoft fosse pronta a riprovarci con il suo nuovo studio di sviluppo.
Nel corso della stessa intervista, Hideki Kamiya ha ammesso di aver potuto prendere questa decisione difficile anche grazie al suo rapporto con Shinji Mikami, ammettendo di aver preso spesso le sue scelte pensando a ciò che avrebbe fatto il papà di Resident Evil, se si fosse trovato nella sua stessa posizione.
Finora il director non sembra essersi affatto pentito della sua scelta e, se questo significa preservare il suo genio, i giocatori dovrebbero attendersi grandi novità per il futuro.