Jobs e Cook diversi per dividendi

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a cura di P.squalo

Nonostante le divergenze in tema di politica aziendale tra Jobs e Cook, una delle differenze più grandi tra i due CEO forse sta proprio nella recente questione dei dividendi. Jobs era sicuramente un manager che per indole organizza programmi di raccolta fondi, istituzionalizza buoni sconti per i dipendenti, parla di più agli azionisti e pubblica dettagliati resoconti sugli impianti di produzione, adifferenza del nuovo CEO di Apple che per stile sembra più ingessato e classicista. Difatti, Cook prende una decisione che il predecessore non avrebbe nemmeno vagamente considerato in sonno, ovvero decide di staccare i dividendi, sull’argomento Jobs manteneva un approccio più conservatore e cauto, pensando che: “Il denaro contante ci dà un’incredibile sicurezza e flessibilità. Quando corri dei rischi, è un po’ come se saltassi in aria: è bello sapere che quando tornerai giù c’è del terreno ad aspettarti. Gestiamo la nostra società in modo conservatore dal punto di vista finanziario poiché non si sa mai quale opportunità riservi il futuro… Siamo tanto fortunati che se decidessimo di acquisire qualcosa potremmo scrivere un assegno e via, senza dover chiedere prestiti a nessuno“.E quando gli azionisti gli fecero pressioni per ricevere più dividendi, la sua risposta fu: “Preferirebbe essere una società col nostro stesso valore di borsa e 40 miliardi di dollari in cassa o una società col medesimo valore e niente soldi?”D’altro canto degli attuali 100 miliardi di dollari cash (le azioni sfiorano i 600$), con la decisione di Cook, nonostante i dividendi nelle taschei di Cupertino resterebbero ancora 50 miliardi di dollari per il 2015, senza contare che il successo del nuovo iPad e le idee in cantiere rimpolperanno ulteriormente le casse Apple.

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