I colleghi della testata internazionale Polygon hanno avuto modo di intervistare Taylor Kurosaki, narrative director del gioco, e Brian Bloom, scrittore dell’opera. I due autori, al lavoro per Infinity Ward su Call of Duty: Infinite Warfare, hanno parlato proprio del contesto narrativo del gioco, che porrà un bel po’ di pressione sulle spalle dei protagonisti. “Lo scenario spaziale pone anche più pressione sui nostri personaggi, rispetto a quanto consentirebbe un campo di battaglia tradizionale. Nello spazio, infatti, non c’è gravità” ha spiegato Kurosaki. “In molti casi, non c’è un’atmosfera respirabile. Prendi il peggio delle guerre che ci sono sul mondo, e mettilo in un luogo dove non puoi respirare” ha ragionato l’autore.“I personaggi vivono dei conflitti che devono risolvere” ha voluto aggiungere Bloom. “La guerra è un grande background, un grande scenario e punto di partenza per parlarne. Non è un gioco sulle doppie o triple croci, sui doppi o tripli agenti, su schegge che hai in testa o sull’essere un guerriero zombie. È una storia che parla del fardello di dover fare delle scelte.”Attendiamo di scoprire quanto sarà approfondito questo profilo psicologico della narrazione del gioco. Intanto, vi ricordiamo che Call of Duty: Infinite Warfare è in arrivo il 4 novembre su PC, PS4 e Xbox One. Per tutti gli ulteriori dettagli sul gioco, vi rimandiamo alla nostra scheda dedicata.