In Italia c'è un team che trasforma i videogiochi in film fedelissimi agli originali

Chewingame Production crea dei film a partire dalle cutscene e dai gameplay dei videogiochi, per renderli fruibili anche ai non-giocatori.

Immagine di In Italia c'è un team che trasforma i videogiochi in film fedelissimi agli originali
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

I videogiochi trasportano in mondi che, spesso, sono così articolati e interessanti che perfino chi non gioca potrebbe volerli scoprire. Ma non solo: anche chi è appassionato, magari, vuole rivivere specifici momenti, senza che questo coinvolga necessariamente la parte interattiva dell'esperienza (leggasi: rigiocarsi il gioco dall'inizio).

Era un po' con questo fine in mente che, una ventina d'anni fa scarsa, aveva iniziato a circolare per il web il nome di DVAS Gamer, un team composto da due fratelli che, catturando le cutscene e dei momenti di gameplay dai loro videogiochi preferiti (il che era avanguardistico, all'epoca), realizzavano un vero e proprio film del gioco.

Nessun attore in carne e ossa, nessuno stravolgimento e fedeltà assoluta all'opera originale: ci si ritrovava così con un lungometraggio in cui la magia dell'immaginazione incontrava l'abilità nel taglia e cuci del montaggio.

Ho scoperto con sorpresa che l'idea dei DVAS oggi esiste ancora. Il team ha cambiato nome, si chiama Chewingame Production (perché è per chi «mastica videogiochi», mi hanno spiegato) e ha tante ambiziose idee per il futuro. La prima del nuovo corso è la pubblicazione del film di Project Zero 3 (o Fatal Frame III: The Tormented, se preferite), concretizzatasi pochi giorni fa.

Mettendo insieme le cutscene, la localizzazione e alcuni momenti di gameplay che vengono montati per creare una narrazione coesa, ecco che l'horror fotografico di casa Koei Tecmo è fruibile in una nuova luce, una reinterpretazione che i fan troveranno familiare – sebbene rappresenti una visione diversa, una sorta di fan-fiction in girato, rispetto al gioco che conosciamo.

Potete vedere di seguito il lavoro integrale, disponibile gratis sul canale di Chewingame (trovate anche il sito ufficiale, se volete approfondire) – al termine del quale è possibile notare anche un interessante teaser per... qualcosa che verrà.

La decisione di rilanciare il proprio progetto creativo proprio da Project Zero III, e non da un gioco recente e di richiamo, mi ha incuriosito particolarmente.

«Abbiamo scelto un gioco di quindici anni fa anche perché abbiamo voluto cogliere la sfida del fare qualcosa di buono con elementi che 'non si vendono da soli'» mi ha spiegato Emanuele Brunelli di Chewingame, nel corso di una chiacchierata in cui mi ha parlato di quello che il team ha in cantiere. «È diverso rispetto ai titoli di oggi, che per qualità tecnica sono decisamente di un altro livello».

Il che, però, non significa che non possiamo aspettarci che altre produzioni di questo tipo vengano dedicate anche a titoli recenti. In passato, quando portavano il nome di DVAS Gamer, i due autori avevano realizzato come primi lavori quelli su Metal Gear Solid: The Twin SnakesMetal Gear Solid 2: Sons of LibertyMetal Gear Solid 3: Snake Eater. Se è vero che questi classici torneranno girati e montati in 4K, lo è anche che possiamo aspettarci nomi anche molto più recenti.

«Al momento abbiamo in programma lavori come i remake in 4K di Twin Snakes, di Snake Eater e di Sons of Liberty, i nostri vecchi lavori, ma anche Metal Gear Solid 4, Metal Gear Solid V, Death Stranding, Hellblade, The Last of Us e altri» mi conferma Brunelli.

Ma perché tutto questo? Perché provare a interpretare in un linguaggio che perde l'interazione, ma che vuole rendere merito alle atmosfere, i personaggi, le vicende e la fotografia di un gioco?

Chewingame, che vuole portare il suo progetto anche su Twitch, mi ha raccontato che «noi crediamo nel potere della diversità, nel diritto di essere differenti ma preservando il privilegio di essere liberi. Liberi di dar voce al nostro pensiero, le nostre emozioni, al nostro potere creativo – e crediamo all'imparare a riconoscerlo in noi stessi e negli altri».

Tante volte, insomma, ci siamo ritrovati su queste pagine per dire che non c'è complimento più grande che si possa fare, a un'opera creativa, che riconoscerle il merito di aver ispirato la nascita di altre opere creative. È sicuramente anche questo il caso.

Se volete supportare il lavoro della redazione di SpazioGames, potete acquistare i vostri videogiochi su Amazon a nessun prezzo aggiuntivo attraverso questo link.
Leggi altri articoli