A qualche giorno dall'annuncio dell'aumento dei prezzi di Game Pass, è tempo dei commenti e delle riflessioni sul servizio in abbonamento – che proprio nei giorni scorsi abbiamo messo a confronto con gli altri simili, per darvi un po' un'idea di quali siano al momento tutte le proposte disponibili per i giocatori.
Alcuni spunti molto interessanti sono arrivati dal sito specializzato IGN USA, che ha interpellato diversi analisti esperti di mercato nel corso di una intervista, chiedendo loro di contestualizzare la manovra di Microsoft. Tutti gli esperti si sono trovati concordi nell'affermare che questi aumenti fossero inevitabili, alla luce delle recenti manovre di Xbox (con l'arrivo di Call of Duty nel catalogo).
Tuttavia, qualcuno si spinge anche più avanti e immagina che, in futuro, potremmo vedere ulteriori tier di Game Pass per venire incontro a ogni tipo di utente. Compreso, magari, un livello base più economico, con pubblicità incluse, come ad esempio ha fatto di recente la divisione Video di Amazon Prime.
Un Game Pass super economico con la pubblicità?
Secondo i numeri di Ampere Analysis (thanks, PureXbox), ben il 75% degli abbonati a Game Pass ha già Game Pass Ultimate.
Questo significa che, se la manovra di Xbox è volta a dirottare più giocatori sul tier più alto – dato che quello standard non includerà più i giochi del day-one – si parla di dover convincere un giocatore su quattro.
L'analista George Jijiashvili, di Omdia, ha sottolineato come gli aumenti fossero «inevitabili», perché quello che Microsoft vuole fare è «aumentare la media di entrate per utente», in vista del debutto nel catalogo del gigante Call of Duty.
Secondo l'esperto Joost Van Dreunen di Parsec Gaming, allora, non è da escludere che Xbox possa anche tentare la via di ulteriori tier in futuro, compreso uno più economico con pubblicità inclusa:
«Penso che ci saranno più o meno tre fasi: inizialmente, mi aspetto che le pubblicità spuntino come banner nei menù di Xbox e di Game Pass. Più che altro per dei test, una cosa che partirà lenta.
Una volta che Microsoft svilupperà questa capacità nel corso dei prossimi anni, mi aspetto delle pubblicità interstiziali (ad esempio, durante le schermate di caricamento), come seconda fase.
Alla fine, e valutato che questo nel loro ecosistema potrà funzionare, è plausibile che Microsoft faccia un'acquisizione nello spazio delle tecnologie per la pubblicità, in modo da acquisire la capacità di facilitare la programmatic [è un tipo di erogazione di spazi pubblicitari, ndr] e di avere un inventario centralizzato, utilizzando metriche e strumenti già esistenti nell'industria. Ovviamente, questo è il passo più lontano».
Vedremo se la previsione dell'analista si concretizzerà, ma va detto che non è certo la prima volta che si ventila la possibilità di pubblicità più o meno invasive nel mondo dei videogiochi. Qualche tempo fa, ad esempio, Electronic Arts aveva detto di stare prendendo in considerazione la cosa per giochi a prezzo pieno.
Ma la pubblicità nei videogiochi c'è già arrivata da un po', solo in forma diversa: basta considerare i videogame come un grande palcoscenico virtuale calcato da milioni di persone per notare cose come eventi pubblicitari in-game, collaborazioni e product placement di ogni sorta. Il prossimo passo sarà, invece, un modello più vicino all'erogazione pubblicitaria del web?