Il sequel di The Order 1886 venne rifiutato da Sony: «Sarebbe stato incredibile»

Il controverso The Order 1886 avrebbe potuto avere un sequel, ma le recensioni negative spinsero Sony a non dare mai il via libera.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

The Order 1886 probabilmente è uno degli esempi più classici di potenziale inespresso per il mercato videoludico: l'esclusiva di Ready at Dawn mostrò al pubblico la potenza grafica che PS4 era in grado di raggiungere, ma senza offrire realmente un'esperienza ludica all'altezza o di una longevità accettabile.

Oggi lo studio di sviluppo purtroppo non esiste più, ma prima di allora molti fan avevano comunque espresso il desiderio di vedere un sequel che espandesse ulteriormente la formula per vederne realizzato il suo potenziale a tutto tondo.

In un'interessante intervista rilasciata al canale YouTube MinnMax (via GameSpot), il co-fondatore Andrea Pessino ha svelato alcuni dettagli interessanti sullo sviluppo travagliato di The Order 1886, confermando anche che c'era tutta l'intenzione di svilupparne un sequel.

Sequel che però non venne mai approvato da Sony: secondo il pensiero di Pessino, la casa di PlayStation sarebbe rimasta molto delusa dalle recensioni, che su Metacritic hanno una media del 63/100.

Il co-fondatore spiega infatti che le mock review interne avevano previsto una media intorno al 70/100, motivo per il quale — sempre secondo il suo pensiero — Sony avrebbe probabilmente approvato un sequel solo se le recensioni fossero state un po' più generose e vicine alla media pre-stabilita.

Andrea Pessino conferma anche che il gioco è stato lanciato con diversi elementi tagliati e che il team di sviluppo aveva bisogno di più tempo per implementare tutto ciò che avrebbe voluto:

«Eravamo disperati, dovevamo farlo uscire.

Avevamo bisogno di almeno un altro anno, ma non lo abbiamo avuto».

Ready at Dawn aveva già in mente tante idee per il sequel di The Order 1886 (potete recuperarlo su Amazon, se volete dargli una chance), anche se spiega di non poter rivelare nulla al pubblico: l'IP appartiene infatti a Sony, non al team di sviluppo.

Tuttavia, ciò che il co-fondatore si sente di svelare è che «sarebbe stato incredibile»: un piccolo rimpianto per molti appassionati, a cui il sequel non sarebbe affatto dispiaciuto.

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