Il caso di Judgment ha fatto parecchio parlare di sé: nelle scorse settimane, in seguito all’arresto dell’attore e cantante Pierre Taki per uso e detenzione di cocaina, Sega aveva deciso senza troppi appelli di sospenderne la vendita fino a nuova comunicazione. Per il pubblico occidentale, invece, è stato di recente confermato che il gioco esordirà a giugno come previsto, ma il personaggio interpretato dall’attore sarà debitamente rimpiazzato con appositi lavori.
Sulla questione è intervenuto anche il producer del gioco, Toshihiro Nagoshi, che ha spiegato come si è arrivati alla decisione di sospenderne la vendita in Giappone. Come dichiarato dal produttore esecutivo, ha appreso la notizia da Internet, mentre leggeva il notiziario. A quel punto, aveva già cominciato a ricevere telefonate e messaggi per il clamore suscitato dalla questione. Per questo, Sega ha deciso di riunirsi subito per decidere il da farsi e l’ha messa ai voti.
Nagoshi spiega:
Abbiamo deciso rapidamente che avremmo sospeso le vendite del gioco.
Una mossa così drastica è apparsa eccessiva a molti e anche Nagoshi ammette «non ci sarebbe stata una risposta giusta o sbagliata da dare»:
Se chiedete a me perché ho votato per la sospensione delle vendite del gioco, diciamo che era appena uscito. Se fosse stato un prodotto che era arrivato in passato, con quindi già un po’ di tempo trascorso dal suo esordio, allora lo avremmo guardato in modo differente. Invece, è molto diverso quando una cosa è arrivata pochi mesi prima ed è ancora in vendita.
Insomma, proprio la prossimità tra l’uscita di Judgment e l’arresto di Taki ha fatto la differenza: Sega ha deciso che un prodotto così fresco, associato alla notizia di cronaca, sarebbe stato in qualche modo dannoso e ha deciso di correre ai ripari.
Avete già letto la smentita di Nagoshi sulle voci che parlavano di altri due episodi di Judgment già confermati per il futuro?
Fonte: Kotaku