Il nuovo DOOM ha i caricamenti più veloci di questa gen

DOOM: The Dark Ages a quanti pare ha dei caricamenti fulminei e zero stutter: è tra i giochi più veloci della generazione.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

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DOOM: The Dark Ages è già tra i giochi più acclamati del 2025 e non solo per la qualità del gameplay o per l’impatto visivo.

Il nuovo capitolo della storica saga firmata id Software (che trovate su Amazon) sta facendo parlare di sé anche per un risultato tecnico tutt’altro che scontato

I caricamenti più rapidi dell’intera generazione, capaci di riportare il giocatore in partita in meno di un secondo, anche dopo una morte o un riavvio del checkpoint.

In un’epoca in cui la maggior parte dei titoli AAA continua a mostrare schermate di caricamento, rallentamenti o stutter nonostante l’hardware all’avanguardia, DOOM: The Dark Ages si distingue come un esempio di ottimizzazione e ingegneria tecnica.

A confermarlo è la recente analisi di Digital Foundry, che ha approfondito il funzionamento del nuovo motore id Tech 8, capace di spingere prestazioni e stabilità oltre le aspettative.

Secondo quanto riportato da Digital Foundry, DOOM: The Dark Ages riesce a caricare ambienti, texture e asset in meno di un secondo anche su console, grazie a un utilizzo sapiente degli SSD NVMe su PS5 e Xbox Series X|S.

Un traguardo che richiama le performance viste in Spider-Man 2, dove il passaggio tra i personaggi avveniva in tempo reale, ma che qui viene replicato su scala molto più ampia e costante, coinvolgendo interi livelli e non solo segmenti di mappa.

La vera forza del gioco però sta nel non sacrificare la fluidità per ottenere questa velocità. Dove molti titoli, anche tra i più blasonati, mostrano cali di frame o fastidiosi hitch durante i caricamenti rapidi, The Dark Ages mantiene una stabilità invidiabile, senza picchi nel frame-time e senza stutter. La transizione da un’area all’altra è praticamente invisibile: si muore, si ricomincia. Punto.

 Il motore id Tech 8 si dimostra un’evoluzione concreta rispetto al già potentissimo id Tech 7 utilizzato in DOOM Eternal. In The Dark Ages, l’engine è stato perfezionato per sfruttare tecnologie moderne come il ray tracing globale e le riflessioni avanzate, senza però intaccare le performance.

Su PC, l’esperienza risulta scalabile e reattiva anche su hardware di fascia medio-alta, a patto che sia presente un SSD NVMe.

Il risultato ottenuto da id Software non è solo impressionante: è anche una lezione di design tecnico. In un momento storico in cui il pubblico è sempre più intollerante verso i problemi di prestazioni nei giochi tripla A, DOOM: The Dark Ages dimostra che velocità e qualità possono coesistere, se si progetta con cura fin dall’inizio.

Per questo motivo, il gioco potrebbe diventare un nuovo benchmark per tutta l’industria, spingendo altri studi a rivedere le proprie priorità in fase di sviluppo.  E in questo, id Software ha appena alzato l’asticella per tutti. Nel mentre, recupera la nostra recensione del gioco.

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2 Commenti

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Ma questa era la caratteristica con cui veniva pubblicizzata ps5 prima del lancio! Quindi non e' diventato uno standard?
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Ma questa era la caratteristica con cui veniva pubblicizzata ps5 prima del lancio! Quindi non e' diventato uno standard?
Ogni volta che si pubblicizza una caratteristica così tanto... si finisce poi per scoprire che nessuno se ne sbatte realmente. Guarda per i joycon, per i pad ps5, la storia degli SSD.
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