L'universo di Cyberpunk 2077 si espande in una direzione inaspettata, portando l'esperienza futuristica di Night City dalle console direttamente nelle sale giochi.
CD Projekt Red ha ufficialmente presentato Cyberpunk 2077: Turf Wars, un imponente cabinato arcade che promette di trasformare l'esperienza di gioco in qualcosa di fisicamente tangibile.
Presentato all'Amusement Expo dopo un'anteprima la scorsa settimana, questo spin-off del titolo base (che trovate su Amazon) segna un ritorno alle origini dell'intrattenimento videoludico, unendo tecnologia avanzata e un'esperienza sociale che i giochi domestici non possono replicare.
Dimenticatevi di installarlo nel vostro salotto: con i suoi quasi tre metri di altezza, una superficie di cinque metri quadrati e un peso di circa 680 kg, Turf Wars rappresenta una sfida anche per gli spazi più generosi.
Non si tratta certamente di un accessorio da collezione per l'appassionato medio, ma di un vero e proprio monumento al gaming arcade pensato per le sale giochi professionali.
La collaborazione tra LAI Games e CD Projekt Red ha dato vita a una macchina che integra elementi visivi digitali con bersagli fisici, creando un'esperienza di gioco ibrida che richiama i classici light gun game ma con un livello di complessità e realismo decisamente superiore.
Le armi utilizzabili nel gioco sono particolarmente pesanti e fedeli a quelle del videogioco originale, aggiungendo un livello di immersione fisica all'esperienza.
A differenza del gioco originale, pare che Keanu Reeves non sia coinvolto in questo progetto arcade, quindi i fan di Johnny Silverhand potrebbero rimanere delusi.
Tuttavia, il director del vero sequel di Cyberpunk 2077, Paweł Sasko, ha già dato la sua approvazione, dichiarando di aver avuto un'esperienza fantastica nel supportare il team di LAI Games e incoraggiando i giocatori a visitare le sale giochi locali quando il cabinato sarà disponibile.
Senza un prezzo ufficiale e una data di lancio confermata, Turf Wars rimane per ora un'esperienza esclusiva degli eventi di settore. Questa operazione segna però un interessante ritorno alle origini per un'industria sempre più focalizzata sulle esperienze domestiche e online, ricordando quando i videogiochi erano prima di tutto un'esperienza sociale da vivere in spazi dedicati.