Il lancio di Elden Ring: Shadow of the Erdtree e il suo livello di sfida hanno acceso un feroce dibattito online tra le community di videogiocatori, tra chi ne difende la difficoltà e chi ritiene che i titoli dovrebbero essere più accessibili.
Entrambe le linee di pensiero hanno ovviamente i loro pro e contro, ma alla fine a vincere deve essere sempre e comunque la politica degli sviluppatori: nel caso dell'espansione di Elden Ring (che trovate in bundle su Amazon), Hidetaka Miyazaki ha ribadito più e più volte di non voler realizzare giochi facili.
Una polemica su cui stanno intervenendo anche diversi director: dopo l'autore di Shin Megami Tensei V, nelle scorse ore è arrivato in difesa di Miyazaki anche Johan Pilestedt, director del successo multiplayer Helldivers 2.
Come segnalato da GamesRadar+, l'ex CEO di Arrowhead è intervenuto come di consueto sul proprio profilo X, intervenendo in risposta a un utente che sottolineava come avesse abbandonato anche il primo Dark Souls proprio per via della sua difficoltà.
Johan Pilestedt ha difeso la scelta di FromSoftware, sottolineando che un videogioco non deve essere necessariamente accessibile proprio a tutti:
«Un gioco per tutti è un gioco per nessuno.
Scegli sempre un pubblico selezionato».
A game for everyone is a game for no one.
— Pilestedt (@Pilestedt) June 24, 2024
Always cater to a select audience.
Il ragionamento del director di Helldivers 2 è estremamente semplice: se un videogioco è dedicato principalmente a un pubblico che ama mettersi alla prova con una sfida, chi non è disposto ad accettare tali condizioni non deve pretendere che il titolo sia adatto anche a lui, proprio perché fa parte della filosofia di ciò che rende quel titolo speciale.
Il fatto che un ragionamento del genere arrivi da uno sviluppatore che ha cercato in ogni modo di rendere Helldivers 2 un prodotto con cui chiunque possa divertirsi rende maggiormente l'idea di quanto serva un pubblico selezionato: nel suo caso, si punta principalmente a chi ama giocare in cooperativa.
Chi non è d'accordo con questo tipo di selezione o "gatekeeping" insomma, secondo questa linea di pensiero, può tranquillamente andarsi a cercare un altro gioco.
E anche i nostri lettori sembrano essere d'accordo con questa filosofia: in un nostro sondaggio dedicato, la maggior parte di voi ci ha confermato di non volere selettori di difficoltà nei videogiochi pensati per essere difficili.
Va comunque detto che, sicuramente anche per via dell'incredibile ondata di recensioni negative, pare che Hidetaka Miyazaki abbia deciso di fare un passo indietro sulla questione, proponendo proprio pochi istanti fa la prima patch di "calibratura" di Shadow of the Erdtree.