Michel Ancel, il creatore di Rayman e co-creatore di Beyond Good & Evil, è recentemente tornato a far parlare di sé sui social media, affrontando in modo diretto alcune delle polemiche scatenate dalla sua partenza da Ubisoft e facendo luce sui suoi progetti passati e futuri.
La notizia arriva dopo oltre un 10 anni dall'ultimo capitolo della serie (che trovate ancora su Amazon).
Un nuovo Rayman del resto potrebbe rappresentare un'opportunità per rivitalizzare il franchise per il pubblico moderno, e quanto pare si farà.
In un post sincero e incisivo (via MNN), Ancel ha criticato aspramente i media e le figure pubbliche online per il modo in cui hanno trattato il suo addio all'azienda, avvenuto tra accuse di leadership tossica e cultura del lavoro insostenibile.
Ancel non ha esitato a definire le accuse contro di lui come ingiustamente amplificate e fuorvianti. «I report sulla mia partenza sono stati manipolati per creare una narrativa sensazionalistica e falsa», ha dichiarato.
Le voci che si sono susseguite in merito al suo allontanamento da Ubisoft suggerivano che la sua leadership fosse stata fonte di stress e malcontento all'interno del team di sviluppo.
Tuttavia, Ancel ha respinto queste accuse, sottolineando come l'industria dei videogiochi sia spesso teatro di dinamiche complesse e talvolta fraintese, e criticando l'abitudine dei media di amplificare aspetti negativi per catturare l'attenzione del pubblico.
Oltre a rispondere alle critiche, Ancel ha discusso del suo recente ruolo di consulente per un nuovo progetto legato a Rayman, un personaggio iconico della sua carriera e della storia dei platform. «Riguardo a Rayman, sono molto felice di essere stato consultato e sapere che lui e i suoi amici sono tornati!» ha detto Ancel, manifestando un chiaro entusiasmo per il ritorno di un franchise che ha segnato un'epoca e che è rimasto nei cuori dei giocatori per generazioni.
La discussione non si è fermata a Rayman. Ancel ha anche commentato il recente insuccesso commerciale di Prince of Persia: The Lost Crown, un titolo che non è riuscito a soddisfare le aspettative di vendita di Ubisoft.
«Per il team di The Lost Crown, speriamo che possano riformarsi e produrre un sequel meritato. Ubisoft deve capire che il successo di un progetto simile è legato alla nascita di un forte collettivo. Questo è inestimabile», ha affermato.
Ancel ha concluso il suo intervento con un accenno alla sua nuova vita post-Ubisoft, affermando di essere pronto a tornare ai suoi “progetti personali e ai ‘piccoli zoo’”, un chiaro riferimento al suo lavoro attuale nel campo della fauna selvatica.
La disbandment del team di The Lost Crown e la loro ridistribuzione su altri progetti all'interno di Ubisoft rappresenta una scelta difficile e sintomatica di un’industria che fatica a sostenere l’originalità di alcune IP storiche a favore di progetti più sicuri dal punto di vista commerciale.