Palworld sembra essere tornato sotto ai riflettori, dopo il lancio tumultuoso e le tante discussioni nate intorno al clone-non-clone-di-Pokémon, e il CEO di Pocketpair comincia a togliersi alcuni sassolini dalle scarpe per quanto riguarda le accuse che sono state rivolte al titolo.
Tra le tante cose che si sono dette su Palworld c'è anche il fatto che lo sviluppatore avrebbe usato le intelligenze artificiali per creare gli asset di gioco, oltre ad essersi ispirato a quel famoso gioco di mostri collezionabili (che trovate su Amazon).
Ma Takuro Mizobe, CEO di Pocketpair, è stanco di sentire queste cattiverie da parte della community e degli addetti ai lavori, quindi ha voluto dare una risposta (tramite PC Gamer).
«Palworld è spesso accusato di utilizzare l'intelligenza artificiale generativa, ma in realtà non la usiamo», ha dichiarato Mizobe in una recente intervista.
Con a corredo dei documenti di sviluppo, Mizobe ha spiegato che gli artisti di Pocketpair «disegnano migliaia di schizzi», ed ha mostrato una parte del procedimento di creazione dei Pal all'interno dell'ultimo numero della rivista CGWorld.
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Insomma, almeno in questo caso Pocketpair può elegantemente togliersi di torno le accuse che sono girate intorno al titolo negli ultimi mesi.
Anche la situazione con The Pokémon Company sembra ormai tornata a livelli di tranquillità totale, visto che non c'è stata nessuna azione legale da parte dell'azienda che detiene il marchio di Pokémon nei confronti di Pocketpair.
E in tutto questo Palworld non è davvero morto come potevamo immaginare.
Sembra stia per arrivare molto presto anche l'attesa versione PS5, mentre proprio con Sony l'azienda si è alleata in maniera inaspettata.
Pocketpair punta tutto su Palworld: Palworld Entertainment nasce con l'obiettivo di espandere l'IP con merchandise e altri progetti in collaborazione con Sony. Ciò significa ovviamente non solo aggiornare il gioco già disponibile sul mercato, ma anche e soprattutto occuparsi di licenze globali e merchandising.