Il dibattito sulla nuova estetica di Donkey Kong ha scatenato discussioni accese tra i fan storici della saga Nintendo, ma chi meglio del suo creatore originale potrebbe esprimere un giudizio definitivo?
Durante la recente presentazione di Nintendo Switch 2 (che trovate in preorder su Amazon), l'azienda di Kyoto ha svelato Donkey Kong Bananza, un nuovo capitolo della serie che introduce una profonda rivisitazione del celebre gorilla, la prima dal lontano 1994.
Una trasformazione che segna un'evoluzione significativa per un personaggio rimasto praticamente immutato per quasi tre decenni.
Sorprendentemente, Kev Bayliss, l'artista che nel 1994 rivoluzionò l'aspetto di Donkey Kong per Rare con Donkey Kong Country, non solo non ha mostrato risentimento per l'abbandono del suo design storico, ma ha espresso entusiasmo per questa evoluzione.
«Non capisco perché ci debba essere alcun dibattito», ha dichiarato Bayliss, oggi Art Director presso Playtonic Games dopo la sua lunga carriera in Rare. «È sempre DK, solo con un aspetto migliore. Le persone dovrebbero abbracciare maggiormente il cambiamento!»
La nuova versione di Donkey Kong rappresenta un allineamento strategico con l'estetica adottata nel recente film Super Mario Bros., creando così una coerenza visiva tra le varie incarnazioni del personaggio nell'universo Nintendo.
Questa decisione riflette la volontà dell'azienda di unificare l'identità visiva delle proprie proprietà intellettuali attraverso diversi media.
Secondo Bayliss, il rinnovamento estetico dei personaggi storici è un processo naturale e necessario nel mondo del design e dell'intrattenimento. «Tra vent'anni probabilmente riceverà un altro 'ritocchino' qua e là per mantenerlo fresco e attuale», ha spiegato l'artista.
Il nuovo Donkey Kong Bananza visto nel Direct di ieri si presenta quindi non solo come un'evoluzione ludica della serie, ma anche come un passo significativo nell'evoluzione visiva di uno dei personaggi più riconoscibili del pantheon Nintendo.
Mentre il dibattito tra i fan continuerà probabilmente sui social e nei forum dedicati, le parole di Bayliss offrono una prospettiva preziosa, sottolineando che l'evoluzione è inevitabile e, in definitiva, benefica per la longevità delle icone videoludiche.
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