I videogiochi costano troppo secondo 9 consumatori su 10

Uno studio finanziato da G2A ha rilevato che un aumento dei prezzi con la next-gen andrebbe incontro a seri scetticismi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Quello sul prezzo dei videogiochi è un dibattito più attivo che mai, ora che siamo prossimi alla next-gen, che debutterà il prossimo mese di novembre con Xbox Series X (in attesa del mese di esordio anche per PS5). A lanciare il sasso nello stagno è stata per prima 2K, quando ha confermato che il suo NBA 2K21 costerà effettivamente di più sulle piattaforme next-gen, mentre altri produttori hanno precisato di non aver previsto incrementi o di stare valutando – e Phil Spencer ha sottolineato che è una scelta che spetta alle terze parti. Alla questione ha partecipato anche Shawn Layden, ancora prima del caso 2K, quando disse che, anzi, i videogiochi non costano abbastanza, perché i prezzi sono rimasti immutati nel tempo mentre le spese per realizzarli sono aumentate.

La domanda, allora, si pone da sé: i videogiochi costano troppo? Costano poco? Cosa ne pensano i consumatori? Il rivenditore online G2A ha deciso di affidare i quesiti a uno studio esterno, i cui risultati sono stati abbastanza chiari: secondo 9 consumatori su 10, i videogiochi costano troppo e dovrebbero costare di meno.

In particolare, i dati rivelano che:

  • 9 intervistati su 10 ritengono che i videogiochi appena usciti dovrebbero costare meno di $60 di listino.
  • Per il 59% degli intervistati, giocare ai videogiochi è diventato troppo costoso.
  • Il 100% degli intervistati ritiene che pagare oltre $60 per un videogioco sia un prezzo «non onesto».
  • Il 48% ha dichiarato di spendere di più, sui giochi, di quanto dovrebbero invece costare.
  • Il 41% ritiene che i prezzi dei giochi siano poco onesti soprattutto con i più giovani.
  • Il 39% degli intervistati tra i 16 e i 24 anni ha affermato di aver speso tra $200 e $1.000 per la sua postazione da gioco.
  • Il 35% degli intervistati ha rivelato di aver accumulato dei debiti per assicurarsi giochi/dispositivi da gioco.
  • Il 25% degli intervistati aspetta uno sconto per acquistare un gioco che gli interessa.
  • Solamente il 17% è intenzionato ad acquistare comunque un titolo al day-one a prezzo pieno.

Lo studio è stato condotto su un campione di 1.031 giocatori statunitensi, da diversi Stati, nel corso del mese di agosto 2020.

Considerando le opinioni emerse, per quanto piccolo sia il campione, sarebbe interessante vedere come sarebbero quindi accolti eventuali nuovi prezzi per le produzioni next-gen.

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