Da diverso tempo commentiamo sulle nostre pagine che quello dell'industria videoludica è un settore che ormai vive in precario equilibrio: basti pensare alle notizie sui continui licenziamenti o chiusure degli studi, dopo vendite non all'altezza o, come nel caso di Tango Gameworks, solo perché le nuove gestioni non convincevano i piani alti.
Non sembra dunque particolarmente sorprendente scoprire che gli sviluppatori non sembrano essere particolarmente ottimisti per il futuro del settore: il nuovo sondaggio di Game Developer Collective ha svelato che secondo il 59% degli sviluppatori l'industria non è in buone condizioni (via Game Developer).
Al sondaggio hanno partecipato 600 sviluppatori in totale: il 38% e il 21% hanno ritenuto le condizioni dell'industria rispettivamente "brutte" e "pessime", mentre un 26% è rimasto neutrale. Soltanto il 13% percento degli intervistati, insomma, ritiene che le condizioni siano accettabili.
Il sondaggio ha poi chiesto di approfondire quelle che gli sviluppatori ritengono essere le cause dello stato dell'industria, con la possibilità di votare fino a 3 scelte in contemporanea: probabilmente le risposte non vi sorprenderanno più di tanto, se leggete assiduamente le nostre pagine, ma confermano una situazione che denunciamo ormai da troppo tempo.
Le risposte più votate in maggioranza confermano infatti che, secondo gli sviluppatori, ci sono aspettative troppo alte da parte degli investitori, gestioni non all'altezza degli studi e costi di sviluppo troppo elevati — anche quest'ultimo è un argomento che abbiamo affrontato sulle nostre pagine.
Il sondaggio conferma che anche secondo gli sviluppatori c'è ormai la sensazione che i videogiochi devono essere dei blockbuster ad ogni costo, con prospettive di guadagno assolutamente irragionevoli e spese assolutamente esagerate, che non potranno mai essere recuperate per giochi che non si chiamano GTA 6.
Proprio per questi motivi, il 48% degli sviluppatori intervistati conferma di non essere riuscito a raggiungere gli obiettivi prestabiliti per un videogioco, mentre il 40% conferma di averli ottenuti.
Soltanto il 13% dice di aver superato le aspettative iniziali: dati che dovrebbero essere presi in analisi dai publisher tripla-A.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: a queste condizioni, l'industria non potrà andare avanti e si andrà inevitabilmente a sbattere contro un muro particolarmente doloroso.
Del resto, se perfino l'ex presidente di PlayStation Shawn Layden concorda sul fatto che i costi sono ormai fuori controllo, qualcosa vorrà pur dire.
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