I prezzi dei videogiochi sono davvero «troppo bassi»? Shawn Layden risponde a Capcom

Shawn Layden, ex presidente PlayStation, ritiene che non ci sia solo un problema di «prezzi bassi», ma anche di costi di sviluppo troppo elevati.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Le ultime dichiarazioni di Capcom sul sostegno dei videogiochi hanno fatto discutere fortemente appassionati e addetti ai lavori, dato che rappresentano l'ennesima conferma di come l'industria videoludica stia faticando a reggere il passo con il desiderio di creare titoli sempre più impressionanti.

In un intervento durante l'ultimo Tokyo Game Show, il presidente Tsujimoto ha infatti sottolineato che, secondo il suo parere, i prezzi dei videogiochi sarebbero attualmente «troppo bassi» per quello che è il loro effettivo valore.

Da parte nostra, riterremmo opportuno aprire delle riflessioni sull'opportunità di rilasciare dichiarazioni del genere a pochi giorni dall'uscita di un DLC su Resident Evil 4 Remake (lo trovate su Amazon) e che viene proposto a 10 euro aggiuntivi: trovate tutti i dettagli nella nostra recensione.

Ma c'è anche da dire che i problemi non si risolverebbero certamente aumentando e basta il prezzo dei videogiochi: non solo perché ciò costringerebbe gli utenti a fare una selezione ancora più accurata di cosa acquistare, ma anche perché non fermerebbe i costi di sviluppo in continuo aumento, motivo per il quale il presidente di Capcom i prezzi non sarebbero più adeguati.

E sembra essere dello stesso parere anche Shawn Layden, ex presidente dei PlayStation Studios, come dimostra la sua reazione all'intervista rilasciata da Tsujimoto:

«...oppure i costi di sviluppo sono troppo elevati. O entrambe le cose?

Qualcosa deve cedere. Il mezzo non può reggere».

In altre parole, secondo Layden la situazione è ormai diventata insostenibile e l'industria deve capire che non si può più continuare a provare a tenere i prezzi costanti aumentando notevolmente i costi di sviluppo.

Di conseguenza, o si inizierà a ridurre i costi — ipotesi che ci sentiamo di condividere, dato che girano fuori cifre decisamente folli — oppure gli editori dovranno iniziare ad accettare di dover aumentare il prezzo, sperando che anche i fan ritengano che la cifra sia adeguata al loro effettivo valore.

In base ai commenti in risposta al post di Shawn Layden, sembrerebbe che anche i fan siano molto più propensi a una riduzione dei costi di sviluppo, sottolineando come spesso siano esagerati e utilizzati per feature che, alla fine, non sarebbero nemmeno necessarie: vedremo che cosa succederà in futuro.

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