I live service di PlayStation non funzionano: flop e cancellazioni oltre il 50%

Prima del suo addio, Jim Ryan aveva puntato sui live service per il futuro di PlayStation: è evidente che la nuova strategia non sta funzionando.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

PlayStation da diverso tempo aveva deciso di puntare fortemente sulla strada dei live service per il proprio futuro: anche per questo Sony aveva acquisito Bungie che, più che per i suoi giochi, doveva servire ad acquisire le loro competenze per realizzare prodotti da successo.

Fin da subito sono però emerse numerose problematiche, soprattutto per il fatto che i team PlayStation Studios sono noti per le loro esperienze single player, non per giochi online da andare aggiornando continuamente.

La stessa Sony aveva ammesso in tempi non sospetti le proprie difficoltà, confermando addirittura 6 su 12 rinvii alla fine dello scorso anno: alcuni di quei rinvii alla fine sono stati però cancellati, come il multiplayer di The Last of Us e un altro titolo di Spider-Man.

L'ennesimo flop è arrivato con il lancio di Concord, che ha appena staccato i suoi server dopo appena sole due settimane di vita, confermando che i live-service di casa PlayStation attualmente sono un disastro.

Tech4Gamers ha infatti compilato un elenco con tutti i games as a service annunciati o trapelati fino a questo momento, sottolineando che gli unici due giochi che hanno avuto un discreto successo sono MLB The Show e Helldivers 2: tutti gli altri sono stati un flop o addirittura cancellati.

Resta ancora da capire quale sarà il destino di Marathon, Fairgame$, la nuova IP di Bend Studio e i due nuovi giochi multiplayer di Horizon in sviluppo, ma possiamo dire che il bilancio di PlayStation non è esattamente positivo.

A spargere sale sulle ferite di una scelta che non sta affatto portando i frutti sperati ci sta pensando Astro Bot (lo trovate su Amazon), il gioiellino di Team Asobi che è diventato a sorpresa un serio candidato per il Gioco dell'Anno.

E si tratta di un gioco single player dalla durata decisamente contenuta, che avrebbe dovuto essere solo un prodotto più "di nicchia": vedremo se Sony imparerà qualcosa da questo curioso sviluppo degli eventi.

Se davvero vorrà continuare invece a puntare sui live service, serviranno mosse più convincenti — per non dire giochi migliori — di quelle messe in atto fino ad ora: problemi di cui il nostro Domenico Musicò ha già approfondito nel suo ultimo SpazioGames Originals.

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