Se il mondo dell'industria dei videogiochi sta pericolosamente traballando è ovvio che anche il resto dell'indotto ne subirà le conseguenze, come sta accadendo alla catena GAME che è stata colpita da licenziamenti di massa.
Le vendite di videogiochi sono infatti traballanti in generale, con momenti sparsi di rinascita come accaduto a marzo, ma in generale i videogiochi vengono venduti molto meno che in passato.
Come riporta Eurogamer, infatti, ai membri dello staff del gigante britannico dei videogiochi è stato detto di aspettarsi licenziamenti, poiché la società trasferisce la maggior parte dei dipendenti su contratti a zero ore.
Diversi membri dello staff che hanno parlato con Eurogamer in condizione di anonimato hanno confermato i cambiamenti, e hanno affermato che la decisione di rendere i contratti a zero ore uno standard in tutta l'azienda non è stata inaspettata.
Il personale che sarebbe stato interessato dai licenziamenti è stato informato che sarebbe stato contattato separatamente tramite telefono o e-mail. Al momento non è chiaro quanti posti di lavoro si prevede andranno persi.
GAME è attualmente in una fase di transizione che ha visto i punti vendita delle strade principali sostituiti da punti vendita più piccoli. Questi cambiamenti hanno anche portato alla fine del servizio di permuta, reso celebre anche da realtà come Gamestop.
Che, allo stesso modo, sta passando degli anni molto difficili. In Europa sono stati chiusi tantissimi punti vendita, e in alcune nazioni la catena è scomparsa completamente, e secondo le più recenti analisi è difficile che Gamestop possa mai recuperare i danni che ha ricevuto in questi anni a livello di vendite.
Per altro i negozi in generale stanno abbandonando da tempo la vendita di videogiochi in formato fisico, che in giro per il mondo stanno sparendo con una certa velocità ormai.
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