I giocatori scovano un errore in The Last of Us - Parte II, ma serviva l'occhio di falco per vederlo

I giocatori di The Last of Us - Parte II hanno notato un piccolo errore all'interno del gioco, ma a vederlo viene più che altro voglia di avere i loro stessi occhiali.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sappiamo che i videogiocatori si divertono a sviscerare letteralmente i loro titoli preferiti – soprattutto quando si tratta di The Last of Us. Nei mesi, vi abbiamo proposto molte curiosità provenienti dall'universo di Naughty Dog, che avete dimostrato ampiamente di apprezzare considerando che si tratta sempre di contenuti estremamente visitati.

Così, questa volta vi raccontiamo una nuova assurda scoperta fatta dai fan di Joel ed Ellie, dei quali cominciamo a invidiare soprattutto la vista. O, eventualmente, gli occhiali – è da vedere (sì, anche questa era una battuta).

Qualcuno, infatti, si è accorto di un errore (piccolo) all'interno di The Last of Us - Parte II, relativo al prologo che potete giocare nella cittadina di Jackson, con Ellie che sta vivendo la sua vita tra l'avere diciannove anni e una cotta per qualcuno e i turni di pattuglia per tenere il villaggio al sicuro dagli infetti.

Gironzolando per Jackson, infatti, è possibile vedere un cittadino che tiene in mano una cartelletta con i turni delle pattuglie previste: peccato che i nomi non siano quelli di Ellie, Joel, Dina e compagni, ma figurano invece quelli di Abby, Manny e Isaac. Non faremo spoiler in questa notizia, ma chi ha giocato il gioco sa che no, quei nomi non dovrebbero comparire lì. Perché ci sono, allora?

Qualcuno ha riesumato un dietro le quinte in cui Naughty Dog raccontò di aver pensato, inizialmente, di far infiltrare gli uomini e le donne del gruppo WLF di Seattle tra i cittadini di Jackson, ma l'idea venne poi scartata. Effettivamente, immaginare il prosieguo della storia con loro infiltrati lì avrebbe reso molto difficile il percorso di grigi che il gioco vuole far affrontare.

La risposta, allora, è che probabilmente il team di Sony, non aspettandosi che nessuno si sarebbe davvero fermato a leggere i dettagli nella cartelletta, ha semplicemente usato la stessa texture che si vede più avanti nel gioco, in una cartelletta dove ha invece senso che siano proprio quei nomi a comparire.

Una piccola imprecisione che solo giocatori davvero con l'occhio di falco potevano scovare, più o meno gli stessi che avevano notato una curiosità sui documenti di Joel nel primo gioco.

In queste settimane ha fatto parlare anche la conferma, da parte di Neil Druckmann, del cognome di Ellie, che era stato sempre rumoreggiato ma mai confermato. La community è anche in attesa di novità sulla serie TV firmata da HBO, che cambierà un dettaglio importante datando l'epidemia di Cordyceps sensibilmente prima rispetto ai videogiochi.

Se volete sapere di più sul mondo di The Last of Us, che ne dite di dare un'occhiata all'artbook ufficiale?
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