Vi sarà sicuramente capitato di vedere, o magari di vivere, l'esperienza di incontrare un attore o un doppiatore e avere una dedica con la voce del proprio personaggio preferito: con gli artisti di The Legend of Zelda non vi potrà mai capitare.
Come riporta The Gamer, infatti, chiunque abbia prestato la propria voce per i recenti capitoli della saga (come Tears of the Kingdom) deve firmare una particolare clausola di non divulgazione, per così dire.
Chi ha incrociato gli attori ad alcune convention in giro per il mondo lo ha già sperimentato in prima persona, ma grazie alla testimonianza di alcuni interpreti ora abbiamo al conferma.
Durante l'MCM Comic Con di Londra, alcuni attori di The Legend of Zelda hanno risposto alle domande dei fan, tra cui un dubbio sul perché non possono fare dediche ai fan con le voci dei personaggi che interpretano.
Di fatto non gli è concesso in alcun modo di interpretare i propri personaggi al di fuori del lavoro all'interno dei videogiochi.
Parlando di Charles Martinet, ex-doppiatore di Mario, gli attori hanno spiegato che Martinet è stato sempre limitato nei discorsi riguardo all'interpretazione dell'idraulico baffuto, ma per loro è molto peggio.
Patricia Summersett, interprete di Zelda nei titoli per Switch, ha detto:
«Firmi questi NDA molto rigidi, ma sai cosa stai firmando. Si tratta soprattutto di rispettare la proprietà intellettuale e di farlo nel modo in cui lo fa Nintendo, il che funziona molto bene per loro. So che a volte può essere deludente quando le persone vogliono registrare qualcosa con noi. Ma quando registriamo e facciamo le battute, puoi estrarle, ora hai l'intelligenza artificiale e tutte queste cose. Non spetta a noi farlo.»
Summersett ha simpaticamente (più o meno) suggerito ai fan di andarla a trovare nelle convention, così può sussurrare qualcosa ai fan senza che molti la possano sentire.
Alla testimonianza dell'attrice fa eco Sean Chiplock, interprete di Revali, Teba e del Grande Albero Deku, spiegando le condizioni di Nintendo al riguardo:
«Si tratta più di capire la mentalità dell'azienda perché sono una squadra molto collaborativa. Una loro produzione di successo è uno sforzo di squadra: i creativi, i registi, gli art designer, i musicisti, tutti. Quindi è una di quelle cose in cui devi riconoscere che se ti chiedono di non fare qualcosa, e tu vai a farla comunque, probabilmente non ti porteranno in tribunale per questo, ma il messaggio che stai mandando è: "Non sono un giocatore di squadra". La soluzione più semplice è che semplicemente non lavoreranno più con te. E come puoi immaginare, è piuttosto interessante lavorare con Nintendo e ci piacerebbe continuare a farlo.»
Parlando di voci, non vediamo l'ora di scoprire cosa succederà in questo senso per il film di The Legend of Zelda, che è ancora nel mistero più totale a parte il fatto che Shigeru Miyamoto seguirà il progetto. Per fortuna.