Un nuovo progetto di preservazione digitale potrebbe rivoluzionare il modo in cui riviviamo i classici PlayStation 2 sui moderni PC.
Mentre finora l'emulazione è stata la via principale per accedere a questi titoli, un ambizioso strumento di ricompilazione chiamato PSRetrox sta prendendo forma, con l'obiettivo di permettere agli sviluppatori di creare vere e proprie versioni native per PC di giochi PS2 (la console è avvistabile ancora su Amazon).
Questo approccio potrebbe superare i limiti dell'emulazione tradizionale, portando a una conservazione più fedele e prestazioni migliori per titoli storici che altrimenti rischierebbero di scomparire con l'obsolescenza delle console originali.
PSRetrox, attualmente in fase di sviluppo iniziale su GitHub, è opera dello sviluppatore Joaquín Lucas Nieto, conosciuto online come njoacodev.
A differenza degli emulatori come PCSX2, che simulano l'ambiente della console originale, questo strumento in C++ mira a decompilare e ricostruire i giochi PS2 per farli girare nativamente sui sistemi PC moderni.
La particolarità di PSRetrox risiede nella sua capacità di analizzare ed estrarre gli asset di gioco originali - inclusi codice sorgente, modelli 3D e file audio - per poi ricompilarli in una versione compatibile con i PC. Questo potrebbe significare la possibilità di giocare a classici come l'originale Killzone o Jak and Daxter su PC, senza le limitazioni tipiche dell'emulazione.
Attualmente, PSRetrox risulta completo solo all'8%, e sembra essere sviluppato principalmente per ricompilare Crash Twinsanity.
Non è ancora chiaro se e quanto facilmente lo strumento potrà essere adattato ad altri titoli della vasta libreria PS2. Va inoltre segnalato che lo sviluppatore ha recentemente annunciato una pausa di alcuni mesi nel lavoro sul progetto, il che significa che non avremo aggiornamenti significativi fino a più avanti nel corso dell'anno.
Se il progetto riuscirà nel suo intento, potrebbe aprire la strada a porting nativi di decine di titoli PS2 altrimenti difficili da preservare. Questa metodologia di conservazione digitale si distingue nettamente dall'emulazione, offrendo potenzialmente prestazioni migliori e maggiore compatibilità con l'hardware moderno.
Con l'invecchiamento dell'hardware originale e la progressiva scomparsa dei supporti fisici, strumenti come PSRetrox potrebbero rivelarsi fondamentali per garantire che i classici a 128-bit rimangano giocabili anche nei decenni a venire. Senza contare in ogni caso che anche su PS4 e PS5 i giochi PS2 sono da ora più belli da vedere.
Questo commento è stato nascosto automaticamente. Vuoi comunque leggerlo?