La lotta dei fan Nintendo contro i bagarini del mercato tech sta assumendo contorni sempre più definiti.
Con l'apertura dei preordini di Switch 2 (console in preorder anche su Amazon) praticamente ovunque nel mondo - ad eccezione degli Stati Uniti, bloccati dalle questioni tariffarie - gli appassionati hanno deciso di non restare a guardare mentre i rivenditori non autorizzati facevano incetta di console per poi rivenderle a prezzi esorbitanti.
Un fenomeno già tristemente noto con il lancio di PlayStation 5 e PS5 Pro, ma che questa volta sta incontrando una resistenza organizzata da parte della community.
Su Reddit, in particolare nel subreddit dedicato a Nintendo, decine di utenti stanno condividendo strategie e risultati della loro personale crociata contro i bagarini.
La tattica più efficace sfrutta le stesse regole di eBay: la piattaforma vieta infatti la vendita di articoli che non possano essere spediti entro 40 giorni dall'acquisto. Considerando che Switch 2 sarà disponibile solo dal 5 giugno, ogni inserzione che propone la console in prevendita viola tecnicamente i termini di servizio del sito.
I fan più intraprendenti hanno persino creato modelli di segnalazione standardizzati da utilizzare contro gli annunci irregolari.
La reazione della community ha quindi assunto dimensioni inaspettate, con utenti che si vantano di aver fatto rimuovere decine di inserzioni. «Non tutti gli eroi indossano mantelli», ha commentato un fan in risposta a chi aveva eliminato numerosi annunci di bagarini.
«Stai facendo il lavoro di Dio», ha scritto un altro, riferendosi a un utente che sosteneva di aver fatto cancellare ben 20 inserzioni dal sito.
Ciò che rende particolarmente interessante questa mobilitazione è che si aggiunge alle misure preventive già pianificate da Nintendo stessa. L'azienda giapponese aveva infatti rivelato lo scorso anno un piano anti-scalping basato su un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario: produrre un numero sufficiente di console fin dal lancio, evitando così la scarsità artificiale che alimenta il mercato secondario.
Questa mobilitazione spontanea dimostra come le comunità di videogiocatori stiano maturando forme di autotutela collettiva, rendendo sempre più difficile per i rivenditori non autorizzati speculare sul lancio di nuovi prodotti.