Uno degli aggettivi spesso utilizzati per descrivere Hideo Kojima è sicuramente «visionario», dato che spesso le sue opere videoludiche sono spesso risultate talmente rivoluzionarie da anticipare i tempi.
Basti pensare al caso di Death Stranding, un titolo che è diventato in brevissimo tempo estremamente attuale a causa della pandemia in corso, grazie al suo profondo messaggio legato al bisogno di stabilire delle connessioni.
In occasione dell'imminente lancio della versione Director's Cut, il director ha realizzato personalmente il trailer di lancio widescreen girato su PS5.
Kojima ha ammesso di averlo editato mettendo in esso tutta la sua anima, augurandosi dunque che il pubblico lo abbia trovato di proprio gradimento.
Il celebre autore giapponese non ha però intenzione di fermarsi e sta già pensando al futuro dei videogiochi, svelando anche quale sarebbe un suo profondo desiderio: realizzare videogiochi legati alla vita reale di chi li usufruisce.
In un'intervista rilasciata alla rivista giapponese Anan (via Siliconera), Hideo Kojima ha ammesso di sperare che Death Stranding venga utilizzato come «terreno di gioco» per diverse persone, svelando di essere stato ispirato da come l'esistenza dell'umanità sia possibile grazie a connessioni indirette.
Kojima ritiene che sarà proprio questa la strada che seguiranno i videogiochi del futuro, seguendo però ciò che accade nella vita reale: per spiegare dettagliatamente che cosa intenda ha voluto fare l'esempio di Boktai, un titolo uscito su Game Boy Advance al quale collaborò che era in grado di catturare realmente la luce del sole per sconfiggere i vampiri.
«Voglio creare un gioco in grado di cambiare in tempo reale. Ci sono persone di diverse età e mestieri che giocano un titolo nello stesso modo.Invece, io voglio che il gioco cambi in base a dove la persona vive, basandosi sulla sua unica prospettiva».
In riferimento proprio a Boktai, Hideo Kojima sottolineava che quel titolo era in grado di modificarsi proprio in base a dove il giocatore si trovava in quel momento e che questo «connette sistemi realizzati dall'uomo alla vita vera».
Il director giapponese si augura dunque che in futuro riesca a coronare il suo sogno, contribuendo dunque a quella che potrebbe perfino rappresentare l'evoluzione di come intendiamo oggi i videogiochi.
Del resto, Kojima è sempre stato particolarmente attento al legame tra il mondo virtuale e quello reale: aveva già sottolineato come l'abilità di realizzare foto virtuali, spesso derisa da una fascia di pubblica, permetta di migliorare le proprie capacità nella vita vera.
Nel frattempo, l'autore ha ammesso di avere in mente un folle progetto con l'attore Mads Mikkelsen, anche se probabilmente non vedrà mai la luce.
L'influenza del director nel mondo videoludico è sicuramente innegabile: anche PlayStation ha voluto celebrarlo in occasione dei suoi 58 anni.
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