Hacker di Switch condannato: prima volta in Giappone

Un 58enne giapponese è stato condannato a 2 anni con la condizionale per aver modificato e venduto console Nintendo Switch.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

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La giustizia giapponese ha emesso una sentenza significativa che potrebbe rappresentare un importante precedente legale nella lotta contro la pirateria nel mondo dei videogiochi. 

Un uomo di 58 anni della Prefettura di Ibaraki è stato condannato per aver modificato e rivenduto console Nintendo Switch (la 2 la trovate in preorder su Amazon), ricevendo una pena detentiva sospesa e una multa considerevole.

La sentenza, pronunciata il 14 aprile, arriva a un anno esatto dal suo arresto, il primo in Giappone per questo tipo specifico di reato legato alle console Nintendo.

Il caso ha attirato l'attenzione dei media giapponesi, con NTV News che ha seguito da vicino gli sviluppi giudiziari. L'imputato era stato arrestato con l'accusa di aver saldato componenti modificati sulle schede madri di console Nintendo Switch usate, alterandone la funzionalità originale per consentire l'esecuzione di giochi piratati.

Le indagini hanno rivelato che l'uomo commercializzava online questi dispositivi modificati al prezzo di circa 195 dollari ciascuno. Un'attività apparentemente redditizia ma che viola chiaramente sia i diritti d'autore che quelli di proprietà intellettuale del colosso nipponico dei videogiochi.

Durante l'udienza, il tribunale ha riconosciuto la violazione dei diritti di marchio di Nintendo e altre infrazioni correlate, stabilendo una pena di due anni di reclusione, sospesa per tre anni, accompagnata da una multa di circa 3.500 dollari.

La condanna sospesa permette all'uomo di evitare il carcere immediato, ma qualsiasi ulteriore violazione durante il periodo di prova di tre anni comporterebbe l'esecuzione della pena detentiva.

Questa combinazione di clemenza e fermezza riflette l'approccio equilibrato del sistema giudiziario giapponese, che cerca di punire l'illecito ma anche di offrire una possibilità di ravvedimento.

Restando in tema, ricordo anche che lo scorso anno è stata condannata la persona che mandò svariate minacce di morte a Nintendo: leggi i dettagli.

Ma non solo: fare gli eroi di Hyrule potrebbe non essere l'idea migliore, come ci insegna l'arresto di un fan di Zelda.

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Mi dispiace per lui
Approccio equlibrato? Il sistema giapponese è spesso considerato indegno di uno stato sviluppato. Ricordiamo il modo in cui vengono condotti gli interrogatori, senza possibilità di un avvocato presente. Ricordiamo persone a cui sono state estorte confessioni non vere, condannate, e scoperte innocenti dopo anni. Eqilibrio de sta ceppa

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