Jon Peters, di ArenaNet
e uno dei game designer di Guild Wars 2, ha inviato ieri un aggiornamento sul blog ufficiale del gioco, svelando con alcuni nuovi dettagli riguardo alla morte e alla guarigione nel MMO: in Guild Wars 2, il sistema di morte permetterà di entrare in uno stato di incoscienza invece di morire: in questo stato, il tuo personaggio è unicamente in possesso di quattro capacità per sconfiggere il nemico prima che la sua coscienza arrivi a 0.In caso si riesca a sconfiggere il nemico in tempo, si può tornare indietro e riprendere il gioco normalmente. È come il sistema di punti ferita in D&D dove un personaggio, quando arriva a 0 di vita, non è ancora morto, ma dovrebbe tuttavia riuscire ad fare un numero alto con il dado da 20 per poter tornare in piedi e, con questo, prenderebbe un -2 a tutte le caratteristiche e il movimento sarebbe dimezzato.Questo nuovo sistema in Guild War 2
significa che, anche in caso di morte inevitabile, ogni classe può “resuscitare”, o, in caso si muoia del tutto, è possibile resuscitare al più vicino punto di spawn al costo di qualche moneta. Non ci sono “classi da guaritore” in Guild Wars 2, in quanto ogni giocatore può guarirsi da solo: lo stesso vale per i “tank” e le classi DPS, poichè ogni classe ha la capacità di giocare ruoli diversi.Mentre un sistema senza classi potrebbe sembrare un pò strano, ArenaNet non vuole che i giocatori valorizzino una professione su tutte le altre, rendendo così più facile la formazione di un gruppo.”Invece di DPS / healer / tank, noi abbiamo le nostre tipologie di gioco per il danno, per il sostegno e per il controllo, ma preferiamo pensare a loro come la varietà di elementi che creano un sistema di combattimento vario e dinamico e che da a ogni giocatore una ‘cassetta degli attrezzi’ con cui lavorare per risolvere ogni incontro in cui si potrebbero trovare.“, scrive Peters, “Se questo vi suona come il tipo di combattimento si che state cercando, Guild Wars 2 sarà un ottimo posto per voi ed i vostri amici per combattere insieme per molti anni a venire.
“.
