Grand Theft Auto 6 non è solo un videogioco: si sta configurando come un fenomeno culturale senza precedenti.
L’attesissimo sequel di GTA 5 firmato Rockstar Games (che trovate su Amazon) ha il potenziale per superare il suo predecessore, un titolo che ha venduto la straordinaria cifra di 205 milioni di copie, generando un fatturato di circa 9 miliardi di dollari.
E mentre l'attesa inizia a farsi insopportabile (tanto che alcuni fan hanno deciso di "crearsi" il gioco da soli), emergono ora altre informazioni.
Finora, Rockstar ha rivelato ben poco su GTA 6, a parte una finestra di lancio fissata per l’autunno 2025. Tuttavia, l’hype è già alle stelle.
Secondo indiscrezioni rilasciate da Jason Schreier di Bloomberg, infatti, il gioco avrà due personaggi giocabili, ispirati al duo criminale Bonnie e Clyde, e Rockstar starebbe lavorando per eliminare le battute offensive verso minoranze e comunità transgender, spesso presenti nei titoli precedenti.
L’idea di un GTA con due protagonisti alla Bonnie e Clyde è intrigante, e già qui Rockstar sembra voler alzare l’asticella narrativa. Ma la vera svolta è un'altra: dire addio alle battute offensive verso minoranze e comunità transgender. E qui il dibattito si accende.
C’è chi griderà alla “cancel culture” e chi applaudirà una maturazione culturale. Ma forse il punto è un altro: Rockstar non rinuncia alla provocazione, la evolve.
Perché se un gioco può essere crudo senza scadere nella cattiveria gratuita, forse è davvero un passo avanti. O un rischio calcolato, per vendere ancora di più.
Oltre alla campagna principale, GTA 6 punterà molto sulla modalità online, che includerà contenuti acquistabili in-game progettati per generare entrate per anni, replicando il successo di GTA Online.
Con queste premesse, Grand Theft Auto 6 non sarà solo il gioco più importante del 2025, ma potrebbe diventare il più grande prodotto d’intrattenimento di tutti i tempi.