Il processo di progettazione delle missioni di Grand Theft Auto 5 è stato rivelato da un ex sviluppatore di Rockstar Games, svelando così curiosi retroscena sul gioco.
Rockstar ha sempre creduto tanto nel quinto capitolo (che trovate su Amazon), un gioco che ancora oggi ha parecchio da dire.
Ben Hinchliffe, ora lead designer presso Just Add Water, ha spiegato in un'intervista al canale YouTube GTA VI O'clock (via GamesRadar+) come il team distribuisse strategicamente le missioni sulla mappa di gioco per sfruttare al meglio l'intero mondo aperto.
Secondo Hinchliffe, la pianificazione meticolosa delle missioni mirava a garantire che «non ci fosse alcuna sezione della mappa priva di contenuti o gameplay».
Questo approccio evita che l'azione si concentri solo in determinate aree, come il centro di Los Santos, spingendo invece i giocatori a esplorare l'intera mappa.
La sfida principale per gli sviluppatori era adattare le missioni a diverse ambientazioni. «A volte le missioni si sovrapponevano, c'erano molte cose che accadevano in una particolare area, e allora ci chiedevamo: 'Come spostiamo questa missione, questo personaggio, questo gameplay, da qui a lì?'», ha spiegato Hinchliffe.
Questo poteva comportare il trasferimento di una missione da un ambiente urbano al deserto, richiedendo una rielaborazione significativa.
In alcuni casi, le missioni dovevano essere completamente riprogettate per adattarsi a nuove location, uno scenario che Hinchliffe descrive come «il peggiore dei casi».
Questo processo di ottimizzazione e bilanciamento del contenuto sulla mappa è una delle ragioni per cui lo sviluppo di giochi open world richiede così tanto tempo.
Un'ulteriore sfida deriva dal fatto che i giochi Rockstar sono ambientati in versioni esagerate di luoghi reali. «Si lavora sempre con il mondo», ha affermato Hinchliffe.
«Molto spesso dovevi lavorare con la mappa stessa e come era strutturata - queste cose erano basate su luoghi e strutture del mondo reale. Lavoravi con quello che ti veniva dato.»
Hinchliffe ha anche condiviso un aneddoto interessante sul suo tentativo di inserire un Easter Egg di L.A. Noire in una missione di inseguimento con un golf cart in GTA 5.
Voleva far dire a un pedone «ehi, questa non è una pista da corsa!» quando il giocatore gli passava accanto ad alta velocità, ma l'idea fu scartata dagli sceneggiatori.
Queste rivelazioni offrono uno sguardo affascinante sul processo creativo dietro uno dei videogiochi più popolari di sempre, evidenziando l'attenzione al dettaglio e la pianificazione meticolosa che rendono il mondo di GTA 5 così ricco di contenuti.
Sperando che anche il prossimo GTA 6, la cui data del secondo trailer potrebbe essere "nascosta" sulla Luna, non sia da meno.