Il 29 aprile 2008, esattamente 17 anni fa, Rockstar Games pubblicava Grand Theft Auto IV, uno dei titoli più importanti e divisivi della storia del medium.
Rilasciato su PlayStation 3, Xbox 360 e successivamente su PC, il gioco (che trovate ancora su Amazon) segnò un netto spartiacque con il passato della serie.
Fu, a tutti gli effetti, il primo vero GTA “next-gen”, e proprio per raggiungere quella visione più realistica, matura e cinematografica, molti degli elementi più iconici presenti in San Andreas vennero messi da parte.
Obbe Vermeij, all’epoca direttore tecnico di Rockstar North, lo ha ricordato in un post su X, facendo notare come il passaggio alla nuova generazione avesse richiesto non solo un salto grafico, ma anche una serie di compromessi strutturali.
17 years ago, on April 29th 2008 we released Grand Theft Auto IV.
— Obbe Vermeij (@ObbeVermeij) April 29, 2025
To focus on making the game truly next-gen, we dropped many game features from San Andreas.
Stats (fitness, weight), Multiple cities, Stealth, Underwater swimming, Jet packs, Tanks, Bicycles, Monster trucks, Car… pic.twitter.com/1Y0ZBa2Qe3
Il realismo diventava una priorità, e con esso la necessità di abbandonare alcune delle follie che avevano caratterizzato il predecessore. Così sparirono le statistiche come il peso o la muscolatura, le possibilità di esplorare più città, le meccaniche stealth rudimentali, il nuoto subacqueo e veicoli esagerati come jetpack, carri armati, biciclette, monster truck e via dicendo.
Nonostante queste rinunce, GTA 4 fu acclamato dalla critica, ricevendo voti perfetti da numerose testate e diventando un punto di riferimento per la narrazione nei videogiochi open-world.
La storia di Niko Bellic, immigrato dell’Europa dell’Est in cerca di un nuovo inizio a Liberty City, riuscì a colpire per il suo tono cupo, disilluso e profondamente umano, ponendosi in forte contrasto con l’atmosfera più scanzonata dei capitoli precedenti.
Col senno di poi, la direzione presa da Rockstar con GTA 4 rappresentava un tentativo consapevole di trasformare la serie da fenomeno pop a opera autoriale, elevando il medium stesso e dimostrando che anche un gioco violento e provocatorio potesse avere profondità, pathos e uno sguardo critico sulla società.
Ma questa trasformazione non fu indolore. Alcuni fan storici sentirono la mancanza della libertà assoluta e del caos surreale di San Andreas, facendo di GTA 4 un titolo tanto ammirato quanto dibattuto.
Oggi, mentre l’attesa per GTA 6 raggiunge livelli febbrili e la community si interroga sulla direzione che prenderà la saga (oltre su quando uscirà il Trailer 2), ricordare GTA 4 significa anche fare i conti con il coraggio di cambiare, con la consapevolezza che ogni passo avanti porta con sé delle rinunce.