Internet si prepara a grandi cambiamenti. È questo il verdetto che emerge dal Parlamento Europeo che, dopo essersi riunito oggi, ha approvato la direttiva sul copyright. La proposta era stata bocciata a luglio, mentre oggi è stata approvata con 438 voti a favore e 226 contrari. 39 gli astenuti.A far discutere sono soprattutto l’articolo 11 e l’articolo 13: il primo prevede, infatti, che se una pagina monetizza i suoi contenuti citando o linkando contenuti altrui, dovrà versare parte del ricavato alla fonte. Il secondo, invece, chiede alle piattaforme di bloccare sulle loro pagine la circolazione di materiali protetti da copyright, se non ci sono accordi con chi detiene quel diritto.Sono esentati dall’articolo 13 siti encliclopedici (Wikipedia, ad esempio), meme, satira, parodie, piccole e medie imprese, siti open source e applicazioni che non hanno scopo di lucro. La normativa si concentra quindi principalmente sui colossi che monetizzano i loro contenuti e che non corrisponderebbero il dovuto agli autori dei materiali in essi inclusi. Sono stati seguiti i consigli dati in prima sede da Axel Voss, che aveva chiesto di far concentrare questi articoli sugli usi commerciali e non su quelli privati e non per fini di monetizzazione.Soddisfatto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che su Twitter si è espresso così: Attendiamo ora di scoprire la reazione dei colossi del web, principali obiettivi della direttiva, in attesa di vedere come procederanno i negoziati per renderla realtà.