Governo Monti vuole Open Source

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a cura di Naares

Secondo quanto stabilito dal Decreto Sviluppo 2012, la Pubblica Amministrazione italiana si appresta ad operare una serie di modifiche volte alla riduzione dei costi di mantenimento per i vari organismi.Secondo “Misure urgenti per l’agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione“, i consulenti delle varie Amministrazioni saranno tenuti ad analizzare con scrupolosità la situazione Open Source del mercato, andando a scegliere software gratuito ed aperto piuttosto che pagare per programmi su licenza.Per citare direttamente le parole del decreto:”Solo quando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico dimostri l’impossibilità di accedere a soluzioni open source o già sviluppate all’interno della pubblica amministrazione a un prezzo inferiore, è consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso“.Nel momento in cui tra software identifichiamo anche i sistemi operativi, possiamo renderci conto di come una legislazione di questo tipo possa avere un impatto più che notevole sul mercato italiano, sia nell’ottica Open che più nello specifico nell’alternativa Linux a Windows.Tralasciando software specifico realizzato da piccole imprese è bene sottolineare come tale normativa andrà anche ad influenzare programmi dalla diffusione capillare che richiedano una licenza. Basti prendere in esame il pacchetto Office in contrapposizione ad Open Office, i sistemi antivirus a pagamento contro quelli gratuiti, i software per la masterizzazione e via dicendo. Ogni cosa ovviamente dipenderà dal modo in cui la legge verrà applicata.

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