Prosegue l’opera di pulizia di Google, impegnata a eliminare le varie applicazioni che nel corso degli anni non hanno apportato reali benefici. L’ultima della lista è Picnik, servizio di photo-editing acquistato dalla compagnia meno di due anni fa.A questo proposito, il vice presidente Dave Giroguard ha dichiarato:“Chiudere un progetto significa sempre fare una valutazione di ciò che si è fatto, e che evidentemente non ha mantenuto le promesse o semplicemente non si è integrato nell’esperienza globale Google“.In ogni caso, i piani della casa fondata a Menlo Park prevedrebbero l’introduzione di un servizio di editing “attraverso i prodotti Google“, secondo quanto detto da Giroguard. Sono già in fase di sviluppo, infatti, strumenti di photo-editing dedicati a Google+