Sembra che l'acquisizione di Niantic da parte di Scopely, sotto il controllo del Fondo di Investimento Pubblico Saudita, non basti a fermare le ondate di licenziamenti che hanno colpito gli autori di Pokémon GO.
Il colosso per il gaming mobile, dopo una maxi-vendita record, aveva promesso che non ci saremmo dovuti attendere novità all'interno del fenomeno per smartphone, così importante da aver ispirato anche un set di carte collezionabili a tema (trovate diversi prodotti dedicati su Amazon).
Tuttavia, l'ultima ondata di licenziamenti ci racconta una storia diversa e decisamente più sfumata, che non lascia intravedere buone notizie per il prosieguo dello studio e dei suoi titoli mobile.
Un nuovo report di Game Developer conferma infatti che almeno 68 dipendenti perderanno il posto di lavoro in Niantic a partire dal 20 maggio: una decisione che il CEO giustifica come manovra strategica, ovvero un ridimensionamento per tornare a operare «come un'organizzazione startup».
In altre parole, alcuni ruoli non vengono più considerati necessari e probabilmente il "merito" è proprio della maxi-acquisizione.
Tecnicamente parlando non sono state annunciate novità per Pokémon Go, ma è altamente probabile che tra i 68 dipendenti vi siano inevitabilmente anche personalità coinvolte nel suo sviluppo: di conseguenza, dei cambiamenti di gestione saranno inevitabili.
Insomma, la maxi-acquisizione non è stata affatto positiva per gli oltre 60 dipendenti che tra poche settimane saranno costrette a cercare un nuovo impiego: una storia che ci conferma, per l'ennesima volta, la grande crisi di lavoro che sta affrontando l'intero settore videoludico.
Spero solo che i dipendenti coinvolti riescano presto a trovare un nuovo impiego e anche, per l'ennesima volta, di non dovervi più raccontare storie di questo tipo.