Ghost of Yotei potrebbe avere problemi per "colpa" di Dragon Age

Dragon Age: The Veilguard è stato un flop commerciale anche per via di una scrittura non altezza, e i fan temono per Ghost of Yotei.

Immagine di Ghost of Yotei potrebbe avere problemi per "colpa" di Dragon Age
Avatar

a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

 

Dragon Age: The Veilguard si è rivelato uno dei più grandi insuccessi commerciali di EA, tanto da mettere in dubbio il futuro della saga.

Tra le critiche più feroci del gioco (che trovate comunque su Amazon) spiccano quelle sulla scrittura e sulla qualità della trama, elementi che hanno deluso profondamente i fan storici del franchise.

Ma il fallimento di The Veilguard sta generando preoccupazione anche per un altro titolo molto atteso: Ghost of Yotei, sequel spirituale di Ghost of Tsushima.

La ragione? Entrambi i giochi condividono parte dello stesso team di scrittura, tra cui spiccano i nomi di Courtney Woods e John Dombrow.

Courtney Woods, attualmente senior writer presso Sucker Punch, ha lavorato a Dragon Age: The Veilguard e ad altri progetti BioWare.

John Dombrow, invece, ha scritto il personaggio di Davrin nell’ultimo Dragon Age e in passato ha contribuito a Mass Effect 3, uno dei giochi più amati di BioWare.

Sebbene la loro esperienza nel settore sia consolidata, il pessimo risultato di The Veilguard ha sollevato dubbi sulla qualità narrativa di Ghost of Yotei, soprattutto considerando che si tratta della più grande esclusiva PlayStation dell’anno.

Non tutto è perduto: a differenza di The Veilguard, il nuovo capitolo di Ghost of Tsushima ha lo stesso director dell’originale, garantendo almeno una coerenza stilistica e narrativa con il primo capitolo.

Resta da vedere se il team di Sucker Punch riuscirà a evitare gli errori di EA e BioWare, mantenendo alta l’asticella per una delle IP più amate di PlayStation.

Il rischio è infatti che lo stesso destino tocchi a Ghost of Yotei, e il fatto che ci siano gli stessi autori non aiuta certo a dormire sonni tranquilli.

Ma attenzione: secondo me il problema non è il talento dei singoli, quanto il contesto in cui operano. EA e BioWare sono ormai sinonimo di scelte discutibili, tagli al budget e ristrutturazioni di rito. Sucker Punch, per ora, gioca in un altro campionato. 

Ghost of Tsushima aveva un’anima, un’identità precisa, una direzione chiara. Se il sequel cadrà negli stessi errori di The Veilguard, il problema non sarà solo dei singoli scrittori, ma dell’industria che impone scelte che nulla hanno a che vedere con la qualità.

Leggi altri articoli