Quando ci troviamo di fronte a videogiochi che mirano a trascinarci dentro ambiziosi open world, c’è una domanda che è sempre legittima: quanto, realisticamente, potrà essere longeva l’esperienza? Il quesito è altrettanto valido per Ghost of Tsushima, del quale stiamo apprendendo di ora in ora ulteriori dettagli e che mira a farvi vivere l’invasione mongola del Giappone vestendo i panni di Jin, chiamato a liberare le sue genti e la sua terra madre dal giogo che è stato loro imposto.
Interpellato in merito al monte ore di gioco effettivo, il direttore creativo Nate Fox ha spiegato ai colleghi portoghesi di Voxel che l’approccio al gioco sarà molto libero. Questo significa che alcuni magari decideranno di procedere diretti con la storia, altri si intratterranno con tutte le attività secondarie proposte – comprese le possibili relazioni di conoscenza personale con gli NPC.
Fox ha spiegato:
È difficile rispondere a questa domanda [sulle ore complessive di gioco], perché questo mondo è un ampio spazio per storie antologiche. Abbiamo fatto alcuni test con delle persone che giocavano circa sei ore e mezza al giorno e i risultati sono stati molto differenti: alcuni non avevano ancora finito la storia perché erano impegnati a esplorare altri aspetti del gioco.
Quando gli è stato domandato se, quindi, i giocatori «potrebbero impiegare trenta, quaranta o cinquanta ore, se si dedicassero alle attività opzionali e meno alla sola specifica storia principale», Fox ha replicato:
Sì, assolutamente. Invito tutti a uscire dalla sola storia principale e a perdersi nell’isola di Tsushima: c’è davvero tanto da scoprire.
Dopotutto, Sucker Punch ha già confermato di essersi ispirata a giochi come The Legend of Zelda (pensate a Breath of the Wild) per la sua più recente creatura, quindi sembra più che lecito aspettarsi un open world ricco e tutto da scoprire.
Sapremo se sarà effettivamente così quando, il 17 luglio, Ghost of Tsushima arriverà ufficialmente su PS4. Per il momento, vi raccomandiamo la nostra anteprima sulle meccaniche di gioco e l’articolo dedicato alle piccole chicche nascoste nel video gameplay.
Fonte: Voxel