GameStop fa dietrofront e rinuncia a criptovalute e NFT

Dopo aver lanciato il mercato dedicato, GameStop ha deciso di rinunciare completamente al business delle valute e contenuti digitali.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Quello delle criptovalute e degli NFT è un tema molto dibattuto nel mondo della finanza, e quando GameStop ci si è buttato ha fatto ancora più discutere.

Allontanandosi dal classico mercato dei videogiochi (che comunque potete esplorare su Amazon), la catena internazionale ha tentato un esperimento differente.

Il lancio del marketplace dedicato agli NFT non è stato affatto positivo, anche perché è arrivato in contemporanea con una serie di licenziamenti di massa.

Anche a livello di numeri non è stato un successo, e la decisione riportata in queste ore era facilmente prevedibile.

Le prime analisi riportarono incassi pari a soli $45mila nel primo giorno del lancio del marketplace NFT, una cifra troppo esigua per una struttura del genere.

Come riporta Gamespot (difficilissimo non sbagliare qui), la catena internazionale ha deciso che dal 1° novembre verranno rimossi dal mercato tutti i suoi portafogli crittografici dedicati a iOS e Chrome.

GameStop deputa questa decisione all'incertezza normativa nel mondo delle criptovalute, che non permette all'azienda di operare con serenità.

Ma come funziona per quei clienti che hanno aperto un proprio portafoglio in questi mesi?

Ecco la spiegazione di GameStop:

«Consigliamo a tutti i clienti di assicurarsi di avere accesso alla propria passphrase segreta entro il 1° ottobre 2023. Qualsiasi cliente con accesso alla propria passphrase segreta ha la possibilità di recuperare il proprio account in qualsiasi portafoglio compatibile.»

GameStop è solo una delle ultime aziende che si sono scontrate con un tentativo fallito di entrare nel settore degli NFT.

Molte altre realtà del gaming hanno tentato di entrare in questo settore, con proposte più o meno elaborate come quella di Ubisoft che vi permette di acquistare un'anima.

Così come PlayStation, che non ha perso decisamente la voglia di offrire contenuti digitali esclusivi, e lo farà anche per i prossimi videogiochi che verranno pubblicati.

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