Da anni Gamestop sta vivendo un periodo turbolento che sembra non trovare uno stop.
Mentre i negozi della catena faticano a consegnare le PlayStation 5 (come fa fatica anche Amazon), arrivano con una certa frequenza brutte notizie.
Proprio di recente molti punti vendita in Europa sono stati chiusi, a causa del volume di affari in continuo calo a livello mondiale.
E quando non ci si mettono i problemi finanziari ci si mettono quelli di altro tipo, come la gestione del flusso di dati dei clienti ad esempio.
E ora, come ripora Games Industry, la catena ha dato il via ad un'altra serie di licenziamenti di massa.
A poche ore dalla pubblicazione del consueto rapporto trimestrale sugli utili, fissato per il 7 dicembre, Gamestop ha licenziato altri dipendenti questa settimana.
Secondo Axios, i licenziamenti hanno colpito in maggior parte i dipendenti che lavorano nel settore di business blockchain di GameStop: almeno sei dipendenti che lavorano nell'ingegneria e nell'e-commerce sono stati licenziati, anche se non è chiaro quante persone siano state colpite complessivamente.
Secondo quanto riferito, un'email interna inviata dal CEO Matt Furlong, ha fatto cenno alla "riduzione dell'organico" e ha citato l'elevata inflazione e "l'indebolimento della fiducia dei consumatori" come ragioni per i licenziamenti:
«Di recente abbiamo completato diversi progetti che facevano parte della fase iniziale della nostra trasformazione e consentono all'azienda di operare con maggiore efficienza. Inoltre, abbiamo continuato a fare chiarezza riguardo al giusto livello di personale aziendale necessario per raggiungere i nostri obiettivi di redditività e crescita. Questi due fattori hanno influenzato la decisione che è stata presa in tutta l'organizzazione.»
Effettivamente il lancio del marketplace NFT di Gamestop era stato un vero disastro, e anche in quell'occasione ci fu un'altra ondata di licenziamenti di massa per riorganizzare l'organico.
A dimostrazione di una situazione poco chiara e lungimirante, che porta anche i dipendenti di tutto il mondo a fare azioni estreme.