Forspoken e le altre recenti uscite? «Sotto le aspettative» per Square, che ora attende gli NFT

Siamo purtroppo a un nuovo episodio di «vendite sotto le aspettative» per i progetti di Square Enix, con il CEO Yosuke Matsuda che ha espresso perplessità per l'andamento di progetti recenti nell'anno fiscale, da Forspoken in giù.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

C'è un tormentone che rende tristi tutti gli amanti dei grandi videogiochi di Square Enix, ed è quel momento in cui un dirigente, dati alla mano, si presenta alla riunione con gli investitori per sottolineare come le performance di alcune recenti uscite siano andate «sotto le aspettative». E, purtroppo, è successo di nuovo.

In precedenza, sappiamo che sono finiti nella pira dei franchise sotto le aspettative nomi come Tomb RaiderDeus ExHitmanGuardiani della Galassia – tutti, non a caso, recentemente o meno recentemente scaricati dal celebre publisher e sviluppatore giapponese. E ora è il turno di Forspoken, ma non solo.

Come segnalato da Kotaku, davanti agli investitori il CEO Yosuke Matsuda ha definito «manchevoli» le vendite di Forspoken, affermando che l'insieme dei risultati delle recenti uscite della compagnia potrebbe mettere a rischio le previsioni per la chiusura dell'anno fiscale (che arriverà fino al 31 marzo prossimo).

Il riferimento è anche e soprattutto ai giochi piccoli e medi che Square Enix ha fatto uscire a raffica lo scorso anno (e con "raffica" lo intendo in modo letterale, ndr), che avrebbero avuto a loro volta performance sotto le aspettative. A rallentare i numeri, secondo il presidente Matsuda, sono stati l'assenza di una nuova espansione di Final Fantasy XIV – da anni ormai popolarissimo – e il fatto che «diversi dei nuovi titoli medi e piccoli lanciati quest'anno fiscale non sono andati bene come ci si aspettava».

Il riferimento è alla valanga di piccole e interessanti produzioni realizzate però con un budget palesemente risicato, come abbiamo evidenziato nelle nostre recensioni, e che per questo non sono riuscite a compiere quello step aggiuntivo che magari avrebbe attirato verso di loro un pubblico più grande: pensiamo a The DioField Chronicle, pensiamo a Valkyrie Elysium, pensiamo a Star Ocean: The Divine Force, pensiamo ad Harvestella.

Ma la lista potrebbe continuare con la gestione pigra di altre produzioni di valore, come Tactics Ogre: RebornCrisis Core: Final Fantasy VII Reunion – e speriamo non continui anche con lo splendido Octopath Traveler II (lo trovate su Amazon), che ha avuto un lancio un po' sottotono nella terra natia, ma è disponibile da pochissimo ed è quindi presto per esprimere verdetti.

Meno male che ci sono gli NFT, no?

E quando ci si interroga su come, in caso di successo di Final Fantasy XVI – la più grande uscita del prossimo anno fiscale di Square Enix – la compagnia pianifichi di tenere numeri importanti anche nell'anno fiscale successivo, Matsuda tira ancora fuori la carta dei giochi con blockchain ed NFT, che è ormai un tormentone della compagnia e dalla quale invece sembra che tutto il resto dell'industria si sia allontanato, compresa Ubisoft che partì invece subito a massima velocità con iniziative a tema.

Nelle parole di Matsuda:

«Speriamo anche che siate impazienti per i giochi con blockchain che abbiamo in piano di lanciare nel terzo quarto del 2024 e da lì in poi».

L'idea, insomma, è che il successo (quale? È davvero possibile?) di questi giochi potrebbe portare a Square Enix un nuovo flusso di entrate persistenti, tale da non far preoccupare minimamente dell'andamento anno su anno del terzo quarto del FY 2025, rispetto al terzo quarto del FY 2024 – che conterà sulle vendite di FFXVI.

La situazione suona insomma abbastanza fumosa, per il momento. Concentrandosi sui videogiochi, la speranza comunque è che Final Fantasy XVI confermi anche nel gioco completo le ottime prime impressioni che ci ha dato dopo averlo provato a un evento stampa per cui siamo volati a Londra.

Il resto del futuro di Square Enix, invece, è tutto da scrivere: voci di corridoio hanno riferito che Matsuda sarebbe destinato a essere succeduto da un nuovo CEO nei prossimi mesi, ma non ci è dato sapere quale sarebbe, in caso, la posizione del nuovo dirigente in merito a questa incrollabile fiducia nei videogiochi con blockchain.

In passato, il presidente Matsuda aveva fatto parlare di sé anche per aver riferito, nella sua lettera di capodanno, che non tutti i videogiocatori giocano per divertirsi, ma molti «vogliono contribuire» e potrebbero farlo attraverso i giochi con NFT. Se siete tra quelli che vogliono «contribuire», almeno ora sapete quanto c'è da aspettare prima del lancio dei titoli con blockchain firmati Square Enix.

Alle action figure con NFT, ricorderete, ci eravamo già arrivati, ma anche in quel caso le reazioni erano state più da alzata di sopracciglio che altro. E se il caso di Ubisoft Quartz ci ha insegnato qualcosa, il rischio che i dipendenti di Square Enix finiscano a loro volta a vedersi regalati NFT di cui non sanno cosa fare è tangibile.

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