Forest Ranger Life Simulator è un clone di The Last of Us, ma c'è poco da ridere

Da tempo il PlayStation Store è infestato da giochi di dubbia qualità – i cosiddetti "shovelware" – ma la situazione sembra peggiorata.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Se la scorsa settimana il bizzarro Grand Taking Ages VI aveva fatto scalpore tra i titoli "annunciati" sul PlayStation Store, oggi un nuovo caso solleva ulteriori dubbi sulla qualità dei controlli di Sony.

Il nuovo arrivato si chiama Forest Ranger Life Simulator, e il suo protagonista somiglia incredibilmente a Joel di The Last of Us (l'originale lo trovate su Amazon). 

Coincidenza? Io non credo. Da tempo il PlayStation Store è infestato da giochi di dubbia qualità – i cosiddetti "shovelware" – ma la situazione sembra peggiorata, come riportato anche da PlayStation Lifestyle

Questi non sono nemmeno giochi completi o mal fatti, bensì semplici pagine annunciate da sviluppatori sconosciuti.

L’ultimo caso è firmato da “Grizzly Games Limited”, uno studio senza traccia significativa online, se non per un catalogo di giochi in fase di "annuncio".

Titoli come Criminal Simulator e Drug Trader Simulator fanno già intuire la direzione.

L’unico gioco realmente pubblicato da questo studio? Come previsto, giudicato in modo pessimo dagli utenti.

Sony aveva prontamente rimosso Grand Taking Ages VI dopo la denuncia pubblica, ma il problema persiste: chi o cosa controlla effettivamente queste submission?

Pare che nessuno, e questa assenza di verifiche stia trasformando il PS Store in una piattaforma a rischio credibilità.

La community non ha risparmiato sarcasmo. Su Reddit, Forest Ranger Life Simulator è già stato ribattezzato “Dollar Store Joel” per la somiglianza del protagonista con l’iconico personaggio di Naughty Dog.

C’è chi sottolinea che almeno con gli shovelware veri si possono ottenere trofei (per quanto ridicoli), ma questa nuova categoria di titoli sembra non offrire neanche quello.

Casi come Forest Ranger Life Simulator non sono solo curiosità: alimentano critiche su un sistema che permette ad annunci di titoli palesemente fake di finire online, magari solo per attirare clic o sfruttare la notorietà di altri giochi.

La domanda resta: quanti altri Grand Taking Ages VI e Dollar Store Joel dovremo vedere prima che Sony si decida a intervenire sul serio?

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