L’11 febbraio 1999, esattamente 26 anni fa, Final Fantasy VIII arrivava sugli scaffali giapponesi, pronto a raccogliere l’eredità del monumentale Final Fantasy VII.
Un compito ingrato, ma che Square (ancora senza Enix nel nome) affrontò con ambizione, offrendo un gioco che, ancora oggi, è uno dei più divisivi della saga (e che trovate su Amazon).
Dopo l’epica avventura di Cloud e Sephiroth, Final Fantasy VIII virò su un'estetica più realistica, con personaggi dal design più adulto e un tono più romantico, incarnato dalla tormentata storia d’amore tra Squall Leonhart e Rinoa Heartilly.
Il gameplay, invece, si distaccò in modo netto dai precedenti capitoli: niente più MP, ma un sistema di junction legato all’assorbimento di magie dai nemici.
Una scelta audace, che ancora oggi divide i fan tra chi la considera un'innovazione e chi la vede come un inutile complicazione.
Se c’è un aggettivo che definisce Final Fantasy VIII, è proprio sperimentale. Dalla colonna sonora di Nobuo Uematsu (con l'iconica Eyes on Me cantata da Faye Wong) all’atmosfera più “adulta”, tutto sembrava voler allontanarsi dalla formula classica.
Il gioco puntò su cutscene spettacolari, su un sistema di combattimento inedito e su una trama che si addentrava in viaggi nel tempo e realtà distorte, lasciando alcuni giocatori entusiasti e altri spaesati.
A livello di vendite, Square non poté certo lamentarsi: 8,6 milioni di copie in tutto il mondo, ma senza l’impatto culturale del predecessore. Nel 2019 è arrivata una Remastered, con modelli dei personaggi in alta definizione, ma senza un vero e proprio remake come accaduto per Final Fantasy VII.
Secondo il mio punto di vista, Final Fantasy VIII è stato come un film d’autore che la critica ha applaudito ma che il pubblico ancora oggi fatica a digerire.
Un esperimento tanto coraggioso quanto imperfetto, schiacciato dal peso del predecessore. Ma guai a dire che sia un brutto gioco: la storia di Squall e Rinoa, l’atmosfera malinconica e la colonna sonora restano impressi nel cuore di chi ha avuto la pazienza di dargli una possibilità.
E oggi, 26 anni dopo, Final Fantasy VIII continua a dividere. E in un’epoca di remake e nostalgia forzata, forse è il segnale che qualcosa di vero, nel suo animo complicato e imperfetto, c’è sempre stato.
E se vi va, per voi c'è anche il nostro quiz a tema sul gioco, per capire quanto ne sapete su questo JRPG tanto particolare.
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