PlayStation è oggi un colosso del settore videoludico, ma negli anni '90, quando muoveva i primi passi, doveva ancora guadagnarsi un posto tra i giganti.
Un recente aneddoto di Shawn Layden, ex dirigente Sony, rivela come il team riuscì a strappare Final Fantasy VII (il remake lo trovate su Amazon) a Nintendo, assicurandosi uno dei più grandi successi per la prima PlayStation, come riportato anche da Push Square
All'epoca, Sony Electronics aveva la tecnologia e gli ingegneri per costruire una console innovativa, ma mancava il "DNA dell’intrattenimento".
Per risolvere il problema, Sony Music entrò in gioco con un approccio radicalmente diverso rispetto ai tecnici.
Secondo Layden, il team di Sony Music aveva un ruolo chiave nel conquistare sviluppatori e publisher: portandoli a cena e, soprattutto, offrendo loro drink fino a tarda notte.
«Erano i ragazzi del marketing, della pubblicità e delle relazioni con i publisher», spiega Layden. «Non li vedevamo mai al lavoro dopo pranzo, perché erano già in giro a chiudere affari con sviluppatori come quelli di Square.»
Uno di questi affari culminò in un momento epocale per PlayStation: la conquista di Final Fantasy VII, che segnò il passaggio della serie da Nintendo a Sony. «È stato un momento da 'oh mio Dio',» racconta Layden, sottolineando la determinazione del team Sony Music.
Il loro metodo? Serate interminabili con i dirigenti di Square, whisky alla mano, fino a convincerli che PlayStation fosse la piattaforma ideale per il loro prossimo capolavoro.
L'annuncio di Final Fantasy VII come esclusiva per PlayStation segnò una svolta storica per il gaming.
Grazie a quella mossa, PS1 consolidò il suo successo e attirò l’attenzione di sviluppatori in tutto il mondo, trasformandola in una console iconica.
La storia di Final Fantasy VII su PlayStation è un promemoria di quanto siano importanti le relazioni umane, anche in un’industria dominata dai freddi numeri.
Tra una chiacchierata al bar e un bicchiere di whisky, Sony scrisse una pagina indimenticabile nella storia del gaming.