FIFA 21 e Ibrahimovic, Raiola sincero: è una questione di soldi

Il procuratore dell'asso svedese sbotta durante un'intervista e precisa che, ovviamente, quella dell'uso dell'immagine di Ibra È una questione di soldi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

È di questi giorni la notizia dei dissapori tra Zlatan Ibrahimovic, bomber del Milan, e FIFA 21 – videogioco ufficiale del club rossonero. L'asso svedese aveva infatti espresso perplessità circa l'utilizzo della sua immagine all'interno del videogame, seguito a ruota da Garet Bale, ex Real Madrid ora in forza al Tottenham.

EA ha spiegato in molteplici note ufficiali di detenere i diritti di tutti gli atleti che sono rappresentati con la loro immagine all'interno di FIFA 21, ma sulla questione era intervenuto perfino Mino Raiola – procuratore di Ibrahimovic –, che si è nuovamente espresso nel corso di un'intervista non finita benissimo.

Dopo aver minacciato le azione legali, affermando che Electronic Arts da tanto tempo non risponderebbe ai tentativi di avere delle spiegazioni circa l'uso dell'immagine dei suoi assistiti, Raiola è stato intervistato ai microfoni di TalkSport, come riferiscono i colleghi britannici del sito Eurogamer.net.

L'ex proprietario del Crystal Palace, Simon Jordan, si è infatti confrontato con il procuratore in merito alla spinosa diatriba contro Electronic Arta e contro FIFPro, associazione dei calciatori che collaborerebbe proprio con in publisher. Quando gli è stato domandato perché non si sia mosso prima, visto che non è la prima volta che Ibra compare in un videogioco di calcio, Raiola ha replicato che «ogni cosa va fatta a suo tempo».

Jordan ha ragionato, spiegando che dal suo punto di vista «tutto questo riguarda o impedire l'utilizzo dell'immagine di Zlatan, o i soldi. Ma sospetto che sia più una questione di soldi».

Senza lasciare sorpreso nessuno, con la sua solita franchezza, Raiola ha confermato:

È una questione di soldi, è tutto legato ai soldi. EA Sports non è una compagnia che fa beneficienza, si tratta di soldi, si tratta di diritti e di chi può approfittare di quei diritti, è una cosa di principio. E perché lo facciamo prima o dopo è una nostra scelta che non dobbiamo spiegare.

Secondo il procuratore, Ibrahimovic è l'unico detentore dei suoi diritti d'immagine, mentre Electronic Arts afferma di avere i diritti sul calciatore per via dell'accordo con l'AC Milan – di cui lui fa parte. Allo stesso modo, EA ha già spiegato di poter rappresentare anche Gareth Bale, l'altro giocatore che aveva espresso perplessità, in virtù degli accordi con la Premier League, campionato in cui il fuoriclasse gallese milita.

La conversazione tra Jordan e Raiola è comunque rapidamente precipitata, con il primo che ha affermato che l'agente starebbe «solo cercando di avere una commissione» e il secondo che ha risposto «non mi frega un bel niente di quale sia la tua opinione». Definito «fastidioso» dall'interlocutore, Raiola ha concluso lo scambio attaccando il telefono.

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Sul suo profilo Twitter il procuratore ha anche pubblicato i dati relativi ai numeri di EA con FIFA 21, ponendo ulteriormente l'accento sul fatto che la questione sia, come era lecito immaginare, legata ai soldi e alla parte che a suo dire spetterebbe al suo assistito, se EA non avesse i diritti d'immagine dell'atleta svedese.

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Diritti che, come precisato dalla nota, Electronic Arts è però certa di avere. Vedremo quindi se la questione proseguirà, magari in sedi più opportune dei profili social, o se si spegnerà. Intanto, trovate a questo indirizzo la nostra video recensione di FIFA 21, che è disponibile su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch. Da dicembre troverete il gioco anche su PS5 e Xbox Series X|S, con apposite migliorie next-gen.

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