Ex-boss di PlayStation sui licenziamenti di massa: «Andrà tutto bene»

Shawn Layden, ex-responsabile di PlayStation, è tornato a parlare dello stato dell'industria ma con parole incoraggianti, stavolta.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Il tema del 2024 dei videogiochi sarà sicuramente quello dei licenziamenti e, in generale, della sostenibilità del mercato e dell'industria, del quale è tornato a parlare Shawn Layden (ex-capo di PlayStation) cercando di portare un po' di positività.

Layden è stato uno dei primi a lanciare dei ragionamenti sul tema dell'industria dei videogiochi, su quanto il sistema produttivo sia da rivedere e, in generale, i videogiochi AAA non siano più sostenibili.

Già nel 2020, Shawn Layden disse che i videogiochi dovevano durare di meno per essere più redditizi, e che il modello produttivo era da rivedere. Ecco un passaggio del suo discorso dell'epoca:

«È difficile per qualsiasi gioco d’avventura ambire al traguardo di 50/60 ore di gameplay, perché sarà davvero costoso, da raggiungere. Va a finire che si chiude la porta ad alcuni creatori e alle loro storie, perché non raggiungono determinati requisiti. Dobbiamo riflettere su questa cosa.»

Di recente proprio PlayStation è stata l'ennesima azienda ad avviare dei licenziamenti di massa, per altro andando a modificare in maniera intensa la sua strategia e coinvolgendo studi molto talentuosi e importanti come Insomniac Games, autori della hit Marvel's Spider-Man 2 (che trovate su Amazon).

La situazione è decisamente complessa, ma è anche irrecuperabile? Non secondo Shawn Layden (tramite Gamespot).

In una recente intervista, Layden ha dichiarato:

«La fine del settore è stata prevista così tante volte negli ultimi 20 anni che è quasi uno scherzo. Andrà tutto bene.»

Layden ha spiegato che i licenziamenti che abbiamo documentato negli ultimi tempi sono un "indicatore ritardato" di salute del settore, perché riguardano tentativi di implementare soluzioin per problemi accaduti un anno fa.

Tuttavia, l'ex-capo di PlayStation conferma che, secondo il suo parere, l'aumento dei costi di sviluppo dei giochi è una "minaccia esistenziale" per i giochi. È difficile tornare a fare i giochi in questo modo e, afferma Layden, semplicemente bisognerebbe prendere atto che i kolossal che abbiamo visto finora non sono più sostenibili.

Una delle soluzioni che Layden immagina è quella di lavorare ai videogiochi come si lavora ai film, con lavoratori a contratto che contribuiscono a un progetto e poi passano a quello successivo quando è completo.

Di certo serve una nuova consapevolezza, per evitare incidenti spiacevoli come quelli accaduti con Jim Ryan.

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