Avevamo già notato qualche mese fa che Mark Kern, ex producer per Blizzard Entertainment, non è uno a cui piace girare intorno alle cose. Il produttore si era infatti scagliato contro la sua stessa ex compagnia dopo l’annuncio di Diablo Immortal, rea di non capire più i gusti dei suoi giocatori – salvo poi rimuovere in seguito i tweet in cui si era esposto.
Nelle scorse ore, Kern è tornato all’attacco con una tematica molto delicata e che attira sempre l’attenzione dei consumatori: la censura nei videogiochi.
L’accusa di Kern a Sony
Secondo Kern, Sony con la sua divisione statunitense starebbe favorendo «una nuova ondata di puritanesimo.» Il produttore fa riferimento anche al proibizionismo americano, quando dichiara di sapere che Sony USA sta imponendo alle sue divisioni orientali gli standard da rispettare per la commercializzazione in Occidente dei loro prodotti. In questo modo, ci sono quindi dei contenuti che verrebbero censurati in base al gusto e alla misura di Sony USA. Una decisione inaccettabile, per Kern.
L’ex Blizzard scrive:
C’è una nuova ondata di puritanesimo che sta colpendo i videogiochi. Sony USA sta imponendo quelli che devono essere gli standard per la censura a Sony Japan. Gli Stati Uniti hanno alle loro spalle una lunga storia di attacchi di panico morali (qualcuno si ricorda il proibizionismo?) e ora siamo intrappolati in un altro. Sarà una cosa che rientrerà, ma al momento è ridicolo.Trovo disturbante che gli Stati Uniti impongano il loro attuale panico morale a altri Paesi, altre culture e sviluppatori stranieri. Gli Stati Uniti che vogliono fare la polizia mondiale della moralità è quello che io chiamo “oppressione culturale”. Potrebbero anche prendere i piedi e ricominciare a colonizzare.
There is a new wave of puritanism hitting games. Sony USA is dictating what Sony Japan's standards are for censorship. The US has a long history of moral panics (prohibition, anyone?). We're caught in another one. It will swing back once again, but its ridiculous now.
— Mark Kern (@Grummz) January 25, 2019
I do find it disturbing that the US is imposing their current moral panic on other countries and cultures and foreign game developers. The US being world police on morality is what I call "cultural oppression." Might as well go out and colonize again.
— Mark Kern (@Grummz) January 25, 2019
From a business perspective, there is danger in giving in to the panic. Like all panics, its a form of mass hysteria. It's not real, and in fact buyers don't care, only the pundits and social media "reeee" crowd. My advice to game companies: don't cave. You will lose customers.
— Mark Kern (@Grummz) January 25, 2019
The ones actually buying your games don't care for censorship. Also, there is no "untapped mass market" out there that will magically buy more games if you somehow go "woke" enough. Ask Star Wars or Marvel comics. It doesn't work.
— Mark Kern (@Grummz) January 25, 2019
On the contrary, standing up and pushing back against censorship has boosted sales every time I've seen a game company do it. Not just maintained, but raised sales and visibility that they otherwise might not have had.
So go for it. Show that navel.
— Mark Kern (@Grummz) January 25, 2019
Nella sua disamina su Twitter, Kern invita anche gli sviluppatori a non dare ascolto ai tentativi di censura, poiché i videogiochi hanno maggior successo quando si esprimono liberamente che quando si uniformano ai tagli imposti da una non meglio precisata moralità calata dall’alto.
We respect the wishes of the platform holder.
— XSEED Games (@XSEEDGames) October 13, 2018
Ci sono stati, di recente, dei casi in cui gli sviluppatori hanno rivelato di aver dovuto tagliare dei contenuti dai loro titoli per “rispettare la volontà della compagnia proprietaria della piattaforma”. A ottobre, ad esempio, XSEED Games annunciò il taglio della Intimacy Mode dall’edizione PS4 del suo Senran Kagura Burst Re:Newal, in cui il giocatore poteva intrattenersi a toccare a piacimento alcune procaci fanciulle poligonali.
Vedremo se Sony vorrà commentare queste accuse, se Kern deciderà di approfondire ulteriormente l’argomento o se invece tornerà eventualmente sui suoi passi.
Fonte: DualShockers