«È esattamente il danno ai consumatori che ci aspettavamo»: ecco perché la FTC si scaglia contro Xbox

In queste ore, ha fatto parlare di sé la nuova azione intrapresa dalla FTC contro Microsoft dopo le novità di Game Pass: ma perché è successo?

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Nelle scorse ore, vi abbiamo riferito delle nuove documentazioni che la FTC ha depositato presso le opportune sedi legali degli Stati Uniti contro MicrosoftXbox, che fanno seguito all'annuncio dell'aumento dei prezzi di Game Pass confermato qualche settimana fa.

La FTC, ricorderete, era anche l'ente che più di tutti aveva cercato di impedire l'acquisizione di Activision Blizzard da parte del gigante di Redmond, segnalando perplessità e dubbi circa la posizione dominante che poi Xbox avrebbe assunto all'interno del mercato.

Ora, le carte sono sul tavolo, ma per quale preciso motivo la FTC ha deciso di iniziare una nuova battaglia contro Microsoft?

Le motivazioni, in realtà, sono piuttosto esplicite e sono spiegate nel documento ufficiale depositato dalla Federal Trade Commissioni consumatori stanno venendo penalizzati e l'FTC sottolinea che è esattamente quello che si aspettava accadesse con l'acquisizione di Call of Duty e compagni.

Perché la FTC ce l'ha con Game Pass?

Nel documento, la FTC si concentra su due aspetti: l'aumento dei prezzi e il fatto che il tier console di Game Pass sia stato sostituito con un nuovo Standard che non include più i giochi del day-one – che erano in realtà il vero valore aggiunto dell'abbonamento.

L'idea di Microsoft è chiaramente quella di dirottare sul più costoso Ultimate chi vuole giocare i suoi titoli first-party fin dal lancio senza acquistarli singolarmente – Ultimate che, contestualmente, ha aumentato il suo prezzo (saranno ora 17,99€ mensili in Europa).

Nel documento leggiamo:

«La Federal Trade Commission Vi contatta per allertare la Corte dell'annunciato aumento dei prezzi di Microsoft nel mercato di abbonamenti multi-gioco e cloud, che la Corte distrettuale ha ritenuto rilevante per l'analisi dell'acquisizione.

Microsoft sta aumentando il prezzo di "Game Pass Ultimate" da $16,99/mese a $19,99/mese, un incremento del +17% anno-su-anno».

A questa denuncia relativo al prezzo, segue poi la questione dell'addio al vecchio tier console e ai giochi del day-one per chiunque non sia un utente Ultimate (o di PC Game Pass):

«In aggiunta, Microsoft sta interrompendo l'erogazione del prodotto "Console Game Pass" da $10,99/mese. Gli utenti di quel prodotto devono ora pagare l'81% di più per passare a "Game Pass Ultimate".

Per i consumatori che non intendono pagare l'81% in più, Microsoft sta introducendo un prodotto degradato, "Game Pass Standard", al costo di $14,99/mese. Questo prodotto costa il 36% in più rispetto a Console Game Pass, e non include più le uscite del day-one».

La documentazione depositata dalla FTC prosegue sottolineando che quanto accaduto con i prezzi è, effettivamente, ciò che la Commissione si aspettava in caso andasse in porto l'acquisizione di Activision Blizzard.

Come leggiamo:

«La degrazione di un prodotto – con la rimozione dei giochi di maggior valore dal nuovo servizio di Microsoft – insieme all'aumento dei prezzi per gli utenti già esistenti, è esattamente il tipo di danni al consumatore, dovuti all'acquisizione, che la FTC aveva paventato».

La stoccata sui licenziamenti

La FTC fa anche un riferimento ai recenti licenziamenti di Xbox (contro i quali aveva già puntato il dito), citandoli all'interno dei documenti depositati presso la Corte competente:

«Gli aumenti di prezzo di Microsoft e la degradazione del prodotto – combinati agli investimenti ridotti da Microsoft, visti i licenziamenti dei dipendenti – sono un segno distintivo di una ferma esecuzione del proprio potere in seguito all'acquisizione».

Il focus torna quindi sull'acquisizione avvenuta con Activision Blizzard, con la FTC che evidenzia come l'arrivo di Call of Duty su Game Pass sia, non a caso, ben incastrato con i tempi delle novità annunciate per il servizio in abbonamento di casa Xbox.

Il documento recita:

«L'aumento dei prezzi da parte di Microsoft coincide con l'aggiunta di "Call of Duty" (COD) al tier più costoso di Game Pass, e l'addio al tier Console si verificherà appena prima dell'arrivo del nuovo COD.

Microsoft aveva promesso che 'l'acquisizione avrebbe dato beneficio ai consumatori', portando [CoD] a essere disponibile su Game Pass dal giorno che uscirà su console (senza aumenti di prezzo per il servizio basati sull'acquisizione)'».

L'ultima parte, in particolare, sicuramente sarà presa in analisi con attenzione, poiché ricordiamo che l'acquisizione alla fine ottenne l'approvazione anche in virtù di una serie di impegni che Microsoft prese davanti alle diverse Commissioni – che si dicevano preoccupate della concorrenza e di una possibile posizione troppo dominante rispetto ai concorrenti.

Vedremo come la situazione evolverà e quale sarà la risposta dei rappresentanti di Microsoft a quanto segnalato dalla FTC. E, ovviamente, vedremo quale sarà l'osservazione della Corte a fronte di queste documentazioni.

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