Ci sono anniversari e anniversari nel mondo dei videogiochi e, non ce ne vogliano tutte le altre grandi pietre miliari del settore, il lancio del leggendario Game Boy da parte di Nintendo è qualcosa che fa storia a sé, in un certo senso.
Il 21 aprile 1989, Nintendo lanciò nei negozi giapponesi il grosso rettangolo grigio con dei pulsanti che abbiamo imparato a conoscere, amare e rivedere in numerose interazioni ed evoluzioni nel corso delle generazioni.
Sviluppato da un team guidato da Satoru Okada e Gunpei Yokoi a Kyoto, il Game Boy è forse l'esempio più eminente della massima di Yokoi del "pensiero laterale con tecnologia appassita", un principio tecnologico "fare di più con meno" che perdura ancora oggi in Nintendo.
Il lontano antenato di Nintendo Switch, che soprattutto nella sua versione completamente portatile (la trovate su Amazon) continua a raccogliere l'eredità del Game Boy, è stato un progetto che inizialmente non era molto amato nel quartier generale di Nintendo a Kyoto.
Il Game Boy ricevette recensioni contrastanti dalla critica all'epoca e fu considerato tecnologicamente inferiore ai suoi successivi concorrenti di quarta generazione (Game Gear di Sega, Lynx di Atari e TurboExpress di NEC) a causa della sua grafica monocromatica, insieme a un design che veniva percepito come ingombrante da alcuni.
Tuttavia è stata forse questa sua iconicità ad imporsi curiosamente, permettendo alla console di creare dei videogiochi a dir poco iconici che l'anno portata ad esaurire la tiratura iniziale di 300mila unità in due settimane, in Giappone. Negli Stati Uniti vendette un milione di unità in poche settimane quando arrivo, nel 1990.
Dopo 35 anni e quasi 120 milioni di console vendute, Game Boy è la quarta console per videogiochi più venduta nella storia e, soprattutto, l'icona di Nintendo e degli anni '90.
Prima di essere una console videoludica, Game Boy è prima di tutto un'icona del design tecnologico del suo tempo, uno di quei prodotti che sono e saranno sempre riconoscibili dalla silhouette probabilmente da qualsiasi persona nel mondo.
Ancora oggi "Game Boy" è un nome che rievoca un preciso momento storico, non solo videoludico.
Basti pensare alle infinite storie che ha generato, da quella di Tetris (arrivata anche sul grande schermo) alle versioni della console che hanno attraversato la storia e le guerre, fino alla passione che ancora oggi i videogiocatori mettono nel rievocare quella generazione videoludica con degli strampalati porting dei giochi moderni.
Game Boy spegne 35 candeline, oggi, ma non è mai andato ufficialmente in pensione perché sarà sempre una delle migliori console per videogiochi mai create. Un araldo di ingegno e creatività, tra libri di storia dei videogiochi e ricordi nostalgici.