AGGIORNAMENTO 4/3/24: un gruppo che sosteneva di aver violato i server di Epic Games ha ammesso la falsità delle proprie affermazioni, affermando di essere invece "truffatori professionisti" in cerca di guadagno.
Sempre come riportato da Eurogamer, l'obiettivo di Mogilievich, sostiene ora il gruppo, era quello di ingannare gli hacker facendogli credere di avere gli strumenti per violare aziende di grande nome, che avrebbero poi potuto rivendere ad altri hacker per farne uso.
Un portavoce del gruppo ha dichiarato a CyberDaily, che per primo ha riportato la notizia della presunta violazione di Epic Games, di aver reso pubblico il proprio piano per evidenziare i propri sforzi come "geni criminali".
NOTIZIA ORIGINALE:
Un "nuovo arrivato" sulla scena del ransomware sostiene di aver violato con successo lo sviluppatore e distributore di giochi Epic Games.
La banda di Mogilevich ha confermato l'attacco durante la notte, pubblicando i dettagli dell'apparente hack sul suo sito darknet leak.
«Abbiamo portato a termine un attacco ai server di Epic Games», ha dichiarato un portavoce di Mogilevich (via Cyberdaily).
La banda sostiene di avere 189 gigabyte di dati, tra cui mail, password, nome e cognome dei dipendenti e degli utenti, informazioni di pagamento, codici sorgente e altro. I dati sono attualmente in vendita.
«Se sei un dipendente dell'azienda o qualcuno che desidera acquistare i dati, clicca qui», recitava un collegamento ipertestuale sul sito.
Il link conduce alla pagina di contatto del gruppo, dove si trova un indirizzo di messaggistica Tox.
Mogilevich non ha chiesto una cifra specifica per i dati e il termine ultimo per il pagamento da parte di Epic Games - o per l'acquisto dei dati da parte di altri - è il 4 marzo.
Al momento non è stato pubblicato alcun materiale di prova dell'hack, come ha fatto Rhysida con l'hack di Insomniac Games dello scorso anno.
Epic Games è nota per il popolarissimo sparatutto online Fortnite, oltre che per titoli più vecchi come Unreal Tournament e la serie Gears of War.
L'azienda gestisce anche un proprio negozio online, l'Epic Games Store, che ogni settimana offre anche giochi gratis.
Mogilevich è un nuovo membro nel settore dei ransomware: Epic Games è solo la sua quarta vittima: la prima è stata Infiniti USA, filiale di Nissan, attaccata il 20 febbraio di quest'anno.
La banda è probabilmente di lingua russa e, sebbene finora sembri operare per conto proprio, si pubblicizza anche come attivista di ransomware a pagamento.
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