Forse ve lo siete dimenticati (io di sicuro) ma c'è stato anche Borderlands al cinema, girato da Eli Roth, ed è stato sicuramente il punto più basso per quanto riguarda il cinema tratto dai videogiochi, e forse per la settima arte in generale.
Il film legato al notissimo videogioco di Gearbox è stato un vero e proprio disastro, al punto che gli incassi sono bastati a malapena a recuperare i costi del marketing, che ammontavano a circa $30 milioni, ma di fatto i costi di produzione del film sono ancora particolarmente lontani.
Purtroppo il film di Borderlands è semplicemente un bruttissimo film, e non c'è molto da dire al riguardo. Al punto che anche il peggior cineasta di sempre legato ai videogiochi è riuscito a sbeffeggiarlo, mentre anche Cate Blanchett che interpreta Lilith nel film si ritrovò a dire esplicitamente di non aver mai creduto nel progetto e di aver accettato il ruolo solo perché si annoiava e aveva bisogno di soldi (davvero).
Da allora, il film è stato messo rapidamente nel dimenticatoio ma, come riporta Gamespot, ora tocca al regista Eli Roth dire la sua.
Durante un'apparizione nel podcast "The Town", Roth ha inizialmente esitato a parlare apertamente dei problemi dietro le quinte. «Se raccontassi cosa è realmente accaduto, qualcuno ne uscirebbe male, e di solito quel qualcuno è proprio il regista», ha ammesso con una certa franchezza.
Con la stessa franchezza racconta anche di essere andato in tilt, durante la produzione:
«È stata la prima volta in cui mi sono seduto a guardare un film pensando: "Ok, l'ho diretto io, ma che cosa vedrò?". Non mi era mai capitato prima. Ricordo di essermi chiesto: "Sono arrivato al punto della mia carriera in cui mi siedo a guardare un film che porta la mia firma come regista e sceneggiatore, e sinceramente non ho idea di cosa aspettarmi?"»
Insomma, gli attori non hanno creduto nel progetto, il regista non sapeva bene cosa stava facendo, e quindi perché Borderlands è andato così male? Colpa del Covid.
«Nessuno di noi aveva previsto quanto sarebbero state complicate le cose con il COVID», dichiara Roth nell'intervista, spiegando come le metodologie di lavoro abbiano a quanto pare reso il film bruttissimo:
«Non potevamo preparare il film stando nella stessa stanza, non potevo lavorare con i miei stuntman, non potevo fare la pre-visualizzazione, tutti erano sparsi ovunque. Non puoi preparare un film di quella scala tramite Zoom e credo che tutti pensassimo di potercela fare, ma abbiamo ricevuto una bella lezione.»
Per fortuna ci sono tanti altri film e serie TV tratte da videogiochi, con o senza Covid, che stanno rendendo giustizia al materiale originale. La speranza è che almeno Borderlands 4, tra una polemica e l'altra, possa ridare linfa al franchise in generale.