Un'ampia gamma di opzioni per la rappresentazione di personaggi appartenenti a ogni genere sessuale è stata introdotta in Dragon Age: The Veilguard, l'ultimo capitolo della popolare serie fantasy.
Il gioco (che trovate su Amazon) offre ai giocatori la possibilità di creare e interpretare personaggi transgender e non binari, con dialoghi e scelte che riflettono queste identità.
Questa inclusione rappresenta un significativo passo avanti nella rappresentazione della diversità di genere nei videogiochi, sebbene ciò ha portato ovviamente anche a un review bombing nei confronti del gioco.
Ora, come riportato anche da Polygon, il director del gioco Corinne Busche ha dichiarato: «Sappiamo quanto sia importante per i giocatori che vogliono scegliere queste opzioni sentirsi visti e avere un'esperienza che celebri e rifletta la gioia che provano nella propria autenticità».
Sebbene non sia la prima volta che un personaggio LGBTQ+ appare nella serie Dragon Age, The Veilguard offre una rappresentazione più complessa rispetto al passato.
Il gioco include momenti di introspezione in cui il protagonista può riflettere sulla propria identità di genere, così come la possibilità di discuterne con altri personaggi.
Gli sviluppatori hanno posto l'accento sulla personalizzazione dell'esperienza: i giocatori possono scegliere se e come esplorare l'identità di genere del proprio personaggio, con opzioni che vanno dal mantenere privata questa informazione fino a discuterne apertamente con compagni e potenziali partner romantici.
Questa attenzione alla diversità di genere riflette l'evoluzione del discorso sociale su questi temi negli ultimi anni.
Busche ha commentato: «L'argomento è complesso, il linguaggio è complesso e in costante evoluzione. Il modo in cui pensiamo e descriviamo l'identità di genere come società si è evoluto rispetto alle precedenti iterazioni di Dragon Age».
Il gioco affronta temi delicati come la divulgazione dell'identità di genere con sensibilità, lasciando ai giocatori la libertà di gestire questi aspetti del proprio personaggio come preferiscono.
Questo approccio permette di creare storie più ricche e personali, con momenti emotivamente intensi che, secondo Busche, l'hanno fatta «piangere più di una volta».
L'inclusione di queste opzioni in un gioco come Dragon Age: The Veilguard rappresenta un ulteriore passo avanti per la rappresentazione della diversità di genere nei media interattivi, visto che altri giochi dopo di lui probabilmente seguiranno il suo esempio.